La prima di Conte. Il CT azzurro non cede al fattore Puma

antonio conte

E’ iniziata l’avventura di Conte alla guida della nazionale. Facce nuove tra i convocati in vista del doppio impegno contro Olanda e Norvegia

Antonio Conte non è un tipo banale. Non lo era come allenatore della Juventus, non lo sarà come ct azzurro. E lo ha già dimostrato con le sue prime convocazioni. Non sembra infatti aver ceduto al fattore Puma, lo sponsor che si è accollato gran parte del suo stipendio. Se è pur vero che Buffon, Chiellini, Astori e Verratti sono affiliati al noto marchio tedesco,è altrettanto vero che una loro esclusione sarebbe stata piuttosto eclatante, dato il loro inconfutabile valore. Al contrario, giocatori come Balotelli, Romulo e Gabbiadini, sebbene in odore di convocazione e “garantiti” Puma, non sono stati selezionati dal tecnico leccese. Bisognerà capire se il canovaccio sarà questo anche in futuro, vale a dire se lo sponsor tecnico non detterà effettivamente alcuna condizione, o se le attuali convocazioni risulteranno un fuoco di paglia, buono solo a gettare un po’ di fumo negli occhi del nostro popolo di ct. L’altro aspetto sorprendente delle scelte di Conte è la fiducia a certi giocatori, alcuni esordienti (Padelli, Zaza), altri accantonati dalla gestione Prandelli (Giaccherini, Giovinco, Osvaldo). La logica di Conte sembra essere chiara: puntare su un gruppo di fedelissimi, intendendo come tali i giocatori che lui conosce bene. E’ una politica condivisibile e che potrebbe anche funzionare. Più difficile sarà invece far capire ai tifosi italiani che si tratta della Nazionale e non della Juventus.

A cura di Rocco Selvaggi.

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