Cipro è un’isola divisa in due. In questo Stato convivono Grecia (sud) e Turchia (nord) da “separati in casa”.
A Cipro la divisione è netta, delimitata da confini ed ha portato a un diverso sviluppo economico, culturale e turistico.
Per sedare il conflitto, scatenato dalle forze turche, tra la Repubblica di Cipro (Greca), membro dell’UE e la Repubblica di Cipro Nord (Turca), riconosciuta solo dalla Turchia, è stato necessario l’intervento dell’ONU.
Le due zone sono divise da un muro di 180 Km che divide l’isola e la capitale, Nicosia.
Chi va avanti e chi resta immobile.
Passeggiare a sud di Cipro è come sentirsi in Grecia. Il turismo qui è molto sviluppato, con strutture alberghiere ben organizzate, locali, ristoranti e porti caratteristici.
Tra le località più frequentate ci sono Limassol, Paphos, Ayia Napa, Kyrenia, la spiaggia di Fig Tree Bay e quella di Nissi Beach.
A nord il tempo sembra essersi fermato. L’isola, nella regione turca, è rimasta più fedele alle sue origini e si è poco sviluppata nel corso degli anni. Anche dal punto di vista turistico.
Le spiagge di Famagosta, ampia come Rio de Janeiro, ma incontaminata come un atollo delle Maldive, oppure di Rizokarpaso, la località sulla punta più estrema a est di Cipro, sono accessibili, ma non offrono un granché per quanto concerne la sistemazione alberghiera.
Chi trascorre le proprie vacanze a Cipro, solitamente giunge su queste spiagge per una gita in giornata, ma poi torna nelle località più turistiche e divertenti.
E pensare che la spiaggia di Famagosta mezzo secolo fa era considerata la Beverly Hills di Cipro!
Varosha il quartiere fantasma.
Nel 1974 moltissimi greci fuggirono dalle proprie case, così come fecero anche moltissimi turchi, per andare ad abitare ognuno nella ‘propria’ area.
Celebre è il caso di Varosha, famosa località turistica della città di Famagosta (nella parte Nord). Abbandonato in fretta e furia nell’estate del ’74 durante il blitz “Atilla” sferrato dall’esercito turco in reazione al golpe ordito a Nicosia dai colonnelli di Atene.
La località è surreale, le case violentate e abbandonate trasmettono tristezza e desolazione.
Per chi viaggia non esistono muri.
L’ultimo muro d’Europa presidiato dai caschi blu dell’Onu, dal 2004 può essere attraversato presentando i documenti.
Simbolo di un conflitto etnico non ancora risolto che spacca in due l’isola, la “linea verde” lunga 180 chilometri, che divide lo Stato di etnia greca da quello di etnia turca, non deve sconfortare i viaggiatori.
Sebbene i ciprioti vivano tutto questo in modo relativamente passivo e quasi statico, chi viaggia non dovrebbe mai lasciarsi spaventare dalle divisioni, anzi dovrebbe comprenderle e superarle, per lo meno nella propria mente.
Alla scoperta dell’isola divisa.
L’isola di Cipro può essere visitata nella sua interezza anzi deve essere fatto per apprezzare tutte le sfaccettature della culla della civiltà moderna.
Cipro è ricca della storia dei popoli che la hanno attraversata, a partire dagli ellenici, passando poi per i romani, i bizantini, i francesi, gli ottomani ed infine gli inglesi, che qui hanno amministrato dalla fine del 1.800 fino al 1.960, e che oggi mantengono due basi militari ritenute fondamentali per le strategie sia nel Medio Oriente che del Nord Africa, entrambe molto vicini.
A Pafos si trovano zone archeologiche davvero interessanti: vi consiglio i mosaici della Casa di Dioniso e le Tombe dei Re. Vicino a Limassol vi segnalo il parco archeologico di Kourion.
Il Monte Troodos, al centro dell’isola, custodisce diverse decine tra monasteri e chiese, e 10 di queste sono state incluse tra i Patrimoni dell’Umanità dall’Unesco.
Le spiagge da incanto (di sabbia o scogli) sono le protagoniste dello scenario naturalistico, ma anche percorsi rurali, trekking, passeggiate in bici permettono di apprezzare il territorio.
Come base vi consiglio Limassol (a sud) da cui è possibile raggiungere quotidianamente i luoghi che vi interessano molto facilmente (tutte le destinazioni sono a circa 45 minuti/1 ora da qui) oppure alloggiate in modo itinerante per sperimentare più soluzioni e vivere appieno la cultura dell’isola magari alloggiando in agriturismo.
La curiosità.
A Cipro è stata rinvenuta quella che sembra essere stata la più antica profumeria del mondo conosciuto.
Nel sito di Pyrgos Mavroraki a 55 miglia da Nicosia, nel quale ha lavorato un team italiano, sono state rinvenute strutture e contenitori risalenti a quattromila anni fa che erano utilizzati per contenere essenze profumate.
Le essenze, una volta ottenute, venivano conservate nelle giare di argilla, dopo essere state prodotte utilizzando essenzialmente piante del luogo e soprattutto appartenenti alla vegetazione mediterranea, come mirto ed alloro, anice e bergamotto, cannella e altre tipologie di aromi che sono usati ancora oggi nella produzione dei profumi.
I vasi utilizzati dagli antichi ciprioti erano i cosiddetti Askoi, del tipo molto utilizzato anche in Grecia ed Italia, piccole tazze e vasi di minime dimensioni.
Una buona parte di questi reperti sono conservati oggi a Roma, nei Musei Capitolini, e vengono talora esposti durante mostre temporanee per far conoscere, a distanza di secoli, cosa era la moda e la bellezza in quest’isola nell’attesa di vedere tra i suoi ospiti anche voi.
Buon viaggio!