Communities of Hope: adesso per le generazioni future

Communities of Hope: adesso per le generazioni future

Communities of Hope è il documentario che ci spiega tutto, o quasi, sugli eco-villaggi. Ma cosa sono veramente e come si vive in posti che immaginiamo utopici e bucolici?

Sempre più spesso sentiamo parlare di stili di vita alternativi, autosufficienza e fuga dalle città verso le campagne, alla ricerca di uno stile di vita a diretto contatto con la natura, più sostenibile e rispettoso del nostro eco sistema.

Immagini utopiche dal sapore bucolico, ma spezzate da ragionevoli dubbi. Come realizzare tutto questo?

Se volete saperne di più, Communities of hope, breve documentario sugli eco-villaggi del network GEN EUROPE (Global Ecovillage Network), realizzato da Diego Ruiz Hidalgo e Lou Salmon disponibile su YouTube è un ottimo punto di partenza. Attraverso il racconto diretto di chi da anni ha intrapreso questo percorso di vita, i due film-makers cercano di rispondere alle domande più comuni sul mondo degli eco-villaggi.

Eco-villaggi, cosa sono veramente?

Gli eco-villaggi non sono una realtà figlia delle più recenti crisi economiche ed ambientali. Fu Stephen Gaskin, un uomo di San Francisco, a fondare il primo eco villaggio dell’era contemporanea, The Farm, nel 1971.

Attivo ancora oggi, conta al suo interno 200 abitanti, in un territorio di 8 chilometri quadrati. The Farm è tutt’oggi un esempio da seguire per chi vuole vivere in una realtà del genere, non solo perché è stato l’apripista di un nuovo stile di vita ma soprattutto perché al suo interno le persone vivevano e vivono in maniera coesa. Molti eco-villaggi, invece, rischiano di sgretolarsi a causa delle divergenze e delle tensioni sociali che si accumulano fra i residenti.

Il racconto nel docu-film

Questo tema è centrale per i protagonisti del documentario Communities of Hope, vivere in armonia insieme ad altre persone, con diversi background e quindi diverse idee di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Queste inevitabilmente, portano alla nascita di conflitti fra i membri della comunità, risulta quindi una delle sfide più difficili da affrontare, ma se vinta, come ci raccontano i protagonisti del documentario attraverso le loro esperienze, porta alla nascita di una comunità coesa.

Vivere in un eco-villaggio non significa, infatti, solo dedicarsi alla cura della terra ed abbandonare la frenesia delle città, significa soprattutto vivere in comunità, imparare a condividere ciò che si ha, praticare solidarietà e prendere decisioni riguardanti la nostra sfera personale rispettando le persone con cui abbiamo deciso di intrecciare le nostre vite.

Provare per credere

GEN Europe, la rete di eco-villaggi europea di cui si parla nel documentario, è formata dalla maggior parte delle comunità presenti nel territorio europeo, che ogni anno d’estate si incontrano per condividere nuove conoscenze ed esperienze sul mondo degli eco-villaggi e della vita in comunità.

In Italia, la realtà che rappresenta tutti gli eco-villaggi del territorio è La RIVE (Rete Italiana Villaggi Ecologici), associazione che unisce realtà ispirate ad un modello di vita sostenibile dal punto di vista economico, socioculturale, ecologico e spirituale e conta nel territorio 33 eco villaggi e 8 progetti ecologici, scattando così una fotografia di una realtà più estesa di quello che possiamo immaginare. Nel loro sito c’è anche una mappa, che permette di individuare le realtà più vicine a noi.

Se acquistare un pezzo di terra per costruire il proprio eco villaggio può sembrare (e lo è) una scelta drastica e impegnativa, non solo a livello economico, la maggior parte degli eco-villaggi presenti nella mappa della RIVE e quelli del Network GEN, permettono a chi interessato di sperimentare la loro realtà e prenderne parte per alcuni giorni, ad esempio attraverso progetti come yes sustainability, promosso dai Corpi Europei di Solidarietà, che permette ai più giovani di vivere per due settimane in una comunità rurale.

Communities of Hope: adesso per le generazioni future

Piattaforme come Woofing e Workaway, consentono, previo il pagamento di una piccola quota alla piattaforma stessa, di vivere fino ad alcuni mesi, in cambio della propria forza lavoro e partecipazione alla vita di comunità, all’interno di realtà ecologiche e sostenibili.

Dando la possibilità a chi interessato di sperimentare tecniche agricole come la permacultura o la bioedilizia, costruendo abitazioni interamente con materiali naturali. Soprattutto, lo scopo di questi scambi è quello di insegnare ai più giovani a vivere insieme, riscoprendo le buone pratiche della condivisione andate perse con lo sgretolarsi delle comunità.

Nuova vita

Sperimentare uno stile di vita diverso da quello in cui la maggior parte di noi è abituato a vivere può essere una fonte di ispirazione non solo se vogliamo cambiare drasticamente la nostra vita e vivere in un eco villaggio, ma anche per apprendere pratiche agricole sostenibili da poter mettere in pratica anche nel perimetro del balcone del nostro appartamento.

L’obiettivo di GEN Europe, punto di connessione di tutti i residenti di eco-villaggi che si raccontano nel documentario, è infatti quello di mettere in moto un processo di cambiamento, che non abbia impatto solo nel presente ma soprattutto nelle generazioni future, facendo si che questo modo di vivere alternativo non sia più considerato come tale e che le tecniche e la filosofia degli eco-villaggi venga esportata anche nelle periferie delle città ormai gentrificate.

di Francesca Capacci

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