Qual è la relazione oggi tra moda e salute mentale? Dal progetto “Mental Health in Fashion” al benessere e le sfilate inclusive degli ultimi anni.
Nel mondo della moda la bellezza è spesso sinonimo di perfezione, eppure dietro le passerelle si nascondono storie di sofferenza e pressioni che mettono a dura prova il benessere mentale di chi vi lavora. Negli ultimi anni, la relazione tra moda e salute mentale è diventata un tema di crescente importanza, portando a una serie di iniziative volte a promuovere un cambiamento culturale nel settore. Tra queste, il progetto “Mental Health in Fashion” di Florian Muller è emerso come un faro di speranza, proponendo un nuovo modo di pensare alla moda, incentrato sul benessere psicologico. In parallelo, il 2023 e il 2024 hanno visto un aumento di sfilate che abbracciano la diversità corporea e culturale, offrendo nuovi modelli di bellezza e un ambiente più inclusivo.
I pericoli della moda per la salute mentale
Il settore della moda è notoriamente associato a standard di bellezza irrealistici, che spesso hanno gravi conseguenze sulla salute mentale e fisica delle persone coinvolte. Le modelle, in particolare, sono state storicamente soggette a pressioni per mantenere un peso estremamente basso, sfociando in molti casi in disturbi alimentari come l’anoressia o la bulimia. Questo problema non riguarda solo chi sfila, ma anche chi consuma moda: milioni di giovani, influenzati dai modelli estetici promossi dalle passerelle e dai social media, sviluppano una percezione distorta del proprio corpo, con conseguenze devastanti sulla loro autostima.
Inoltre l’ambiente della moda è noto per essere estremamente competitivo e stressante. Lunghe ore di lavoro, ritmi frenetici e scadenze serrate possono portare a esaurimento psicofisico, ansia e depressione. Per creativi, stilisti e modelle la ricerca della perfezione è spesso accompagnata da un senso di alienazione e isolamento, mentre l’instabilità professionale può aumentare il senso di precarietà emotiva.
Il progetto “Mental Health in Fashion” di Muller
Proprio per rispondere a queste criticità, il progetto “Mental Health in Fashion” proposto da Muller è nato con l’obiettivo di sensibilizzare il settore verso la cura della salute mentale. Il progetto mette in evidenza l’importanza di creare un ambiente di lavoro più sano, in cui il benessere mentale sia prioritario tanto quanto la creatività e l’estetica.
“Non possiamo ignorare i costi umani della moda”, ha dichiarato Muller in diverse interviste. Il suo progetto prevede la collaborazione con psicologi, terapeuti e professionisti del settore per offrire supporto a chi lavora nel mondo della moda, promuovendo un dialogo aperto su temi spesso considerati tabù. L’iniziativa comprende anche workshop e campagne di sensibilizzazione rivolte ai giovani, con l’intento di smantellare gli stereotipi tossici legati alla bellezza e incoraggiare una maggiore consapevolezza di sé.
Inclusione e Benessere: il nuovo volto della moda (2023-2024)
Parallelamente al progetto di Muller, negli ultimi due anni il settore della moda ha visto un crescente impegno verso l’inclusione e il benessere. Sempre più sfilate includono modelle con fisici diversi, promuovendo una nuova idea di bellezza che abbraccia le diversità corporee, etniche e culturali. Marchi come Versace e Valentino hanno adottato un approccio più inclusivo, dando spazio a modelle curvy, transgender e di diverse etnie nelle loro collezioni.
Le passerelle del 2023 e del 2024 hanno offerto un messaggio chiaro: la bellezza non è più un concetto rigido e limitante, ma qualcosa di fluido e inclusivo, che celebra l’unicità di ogni individuo. Questo cambiamento non solo aiuta a ridurre la pressione su chi lavora nel settore, ma ha anche un impatto positivo sul pubblico, che vede finalmente rappresentata una gamma più ampia di corpi e identità.
Alcuni brand hanno persino iniziato a collaborare con associazioni per la salute mentale, integrando pratiche di benessere nelle loro attività quotidiane, come la creazione di ambienti di lavoro più sereni e l’implementazione di programmi di supporto psicologico per i dipendenti. Questi sforzi segnano un cambiamento significativo rispetto al passato, in cui il benessere fisico e mentale era spesso messo in secondo piano rispetto all’estetica.
È fondamentale che il dialogo continui e che la moda si impegni a creare uno spazio in cui la salute mentale sia considerata tanto importante quanto l’immagine esteriore. Solo così il mondo della moda potrà realmente evolvere, non solo come industria, ma anche come motore di cambiamento sociale.
A cura di Antonio Mandis