“Peace Express: Connecting Formal and Non-formal Education for Peace”, in Sardegna un progetto volto a diffondere la cultura della nonviolenza a scuola.
Un’Iniziativa Educativa per la Nonviolenza
Nel cuore della Sardegna, la scuola media di Osilo ospita un’iniziativa educativa innovativa che unisce istruzione formale e non formale per promuovere la pace e i diritti umani. Il progetto “Peace Express: Connecting Formal and Non-formal Education for Peace”, promosso da AICEM, risponde alla necessità di diffondere la cultura della nonviolenza tra le nuove generazioni, rafforzando così l’educazione alla pace e nonviolenza nelle scuole.
Un percorso di educazione alla Pace e alla Nonviolenza
L’azione locale nella scuola media di Osilo si è sviluppata in collaborazione con le Acli Provinciali di Sassari attraverso il laboratorio “Let’s Fight the Good Fight”, ispirato ai principi della nonviolenza di Martin Luther King. Il programma ha coinvolto studenti di tutte le classi in tre moduli finalizzati a sviluppare strumenti pratici per la gestione dei conflitti, l’empatia e la cittadinanza attiva.
I tre moduli del programma
Nel primo modulo, gli studenti sono stati introdotti ai diritti umani attraverso un approccio interattivo. La visione di un video su George Floyd e una discussione sul movimento Black Lives Matter hanno stimolato il dibattito e la riflessione critica. Il secondo modulo ha previsto una simulazione di dibattito su problematiche sociali, permettendo agli studenti di esercitare capacità di negoziazione e argomentazione. Infine, nel terzo modulo, i partecipanti hanno creato slogan ispirati a campagne di sensibilizzazione globali, incoraggiandoli a diventare promotori di cambiamento nelle loro comunità. Questo percorso ha contribuito in modo significativo all’educazione alla pace e nonviolenza nelle scuole, fornendo agli studenti strumenti concreti per affrontare le sfide sociali.
L’impatto sulla comunità educante
L’implementazione del progetto a Osilo ha rappresentato un’opportunità unica per studenti e docenti. Grazie al supporto di educatori specializzati e a metodologie partecipative, i ragazzi hanno sperimentato un nuovo modo di apprendere, basato su condivisione e confronto.
Oltre a rafforzare la consapevolezza dei giovani su pace e giustizia sociale, il laboratorio ha avuto un impatto significativo anche sugli insegnanti. Questi ultimi hanno potuto integrare i principi della nonviolenza e dell’educazione ai diritti umani nelle loro pratiche didattiche.
Un modello da espandere
“Peace Express” non è un’esperienza isolata, ma un modello educativo replicabile in altre scuole e contesti locali. Co-finanziato dal Bando Balcani 2023 del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il progetto mira a creare una rete educativa solida tra le scuole dei paesi partecipanti. L’obiettivo è promuovere metodologie didattiche innovative e favorire il dialogo interculturale.
L’iniziativa di Osilo si inserisce perfettamente in questa visione. Anche una piccola comunità può essere protagonista di un cambiamento globale. Investire nella formazione dei giovani è la chiave per costruire un futuro basato su cooperazione, tolleranza e rispetto reciproco.
Una scuola come spazio di crescita collettiva
Con esperienze come questa, la scuola non è più solo un luogo di apprendimento tradizionale. Diventa uno spazio di crescita collettiva, capace di formare cittadini consapevoli e attivi. Ad Osilo, grazie a “Peace Express”, questo cambiamento è già in atto.