Russia: il catalogo Ikea fa sparire una coppia lesbica

Sono Clara e Kristy le protagoniste dello scandalo che ha colpito il marchio Ikea. Presenti, con il figlio Isaac, nel nuovo catalogo Ikea, vengono cassate dalla versione russa. E le associazioni lanciano l’accusa.

 Una famiglia che, con l’arrivo di un bambino, deve riorganizzare gli spazi ridotti dell’abitazione, senza rinunciare a funzionalità e design: questo il cliente tipo di Ikea, quello che compare sulle pagine patinate dei suoi cataloghi. Clara, Kristy e il piccolo Isaac, di appena un anno, vivono a Londra in un appartamentino da rivoluzionare e riorganizzare e sono protagonisti del prossimo catalogo mensile di Ikea, o meglio delle sue diverse traduzioni, ad eccezione di quella russa. Il colosso svedese ha infatti deciso in Russia di censurare l’immagine di questa di famiglia, per evitare problemi con la legge, varata dal Cremlino l’anno scorso, che vieta la “propaganda gay”.

 La portavoce  di Ikea, Ylva Magnusson si è giustificata dichiarando al quotidiano Aftonbladet: “Abbiamo due principi guida nella comunicazione all’Ikea. Il primo è il design per la casa, il secondo è che rispettiamo la legge. La Magnusson ha poi sottolineato che Ikea vuole in questo modo “rimanere neutrale”. È subito scattata la polemica da parte delle associazioni e gli attivisti della comunità Lgbt in Svezia hanno accusato l’azienda di “vigliaccheria”.

Non si tratta del primo caso di censura messo in atto da Ikea in Russia, che già lo scorso anno aveva preso una decisione simile cancellando dal suo sito la foto di quattro ragazzi con indosso dei passamontagna colorati, seduti su un divano. Si trattava di un chiaro riferimento alle Pussy Riot, il gruppo femminista e politicamente impegnato in opposizione a Putin. L’immagine, postata da un utente russo sul sito partecipando a un concorso per scegliere la miglior copertina del catalogo Ikea, era stata cancellata dall’azienda, che all’epoca si giustificò spiegando di essere un'”organizzazione commerciale indipendente da qualsiasi visione politica e religiosa”.

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