Lo ammetto. Non ce l’ho fatta. Sono riuscito a vedere solo il primo tempo di Spagna-Italia, intervallato da frequenti zappingate su altri canali. Poi ho alzato bandiera bianca al tiki-taka
Questo sarebbe calcio spettacolo? Forse contro squadre che, culturalmente, non fanno della difesa il loro punto di forza. Non so nemmeno come è terminata la partita. Un’amichevole tra nazionali a inizio marzo non ha senso (ovviamente questa è un’opinione personale). Soprattutto contro la Spagna. Ossia la nazionale contro la quale abbiamo giocato non so quante gare negli ultimi anni. Cambiano i giocatori. La sostanza, però, rimane sempre la stessa. Loro possesso palla, noi dietro ad attenderli. Non mi piace questo tiki taka. Non mi piace tutto questo fraseggio orizzontale. Non mi piace se lo applicano contro l’Italia dove gli spazi sono intasati, dove non esiste un pertugio, dove la difesa è la nostra forza. Certo, c’è chi dice che la Spagna, con questo gioco, ha vinto tutto. Soprattutto ci ha demolito in finale degli Europei. Sono d’accordo con voi, ma una cosa vorrei domandarvi? Come è arrivata a vincere gli Europei nel 2008? Eliminandoci nei quarti di finale ai rigori. Nel 2010 non ha trovato grandi ostacoli davanti a sé e ha vinto, contro l’Olanda, solo a 4 minuti dalla fine dei tempi supplementari. È finita 1 a 1 la prima gara del girone eliminatorio agli Europei del 2012. In finale ci ha (ab)battuto, ma quella era un’Italia stanca e decimata dalla semifinale con la Germania. In Confederations Cup siamo stati nuovamente eliminati, ma sempre dai tiri dal dischetto. Nel mezzo l’amichevole trionfante di Bari del 2011 vinta grazie ad un gol di Aquilani. Finché risulterà decisiva la formula del possesso palla, Barcellona Style, continuino a farla. Ma non si organizzino più amichevoli con l’Italia. Fatela giocare contro squadre votate all’attacco, o nettamente inferiori. Almeno lì i loro 70 minuti di possesso palla avranno un senso.
A cura di Valerio Polverisi.