Assassinio di Giorgio Ambrosoli

L’11 luglio 1979 fu assassinato a Milano l’avvocato Giorgio Ambrosoli, commissario liquidatore della Banca Privata Italiana.

Ambrosoli negli anni ’60 si era specializzato nell’ambito delle liquidazioni coatte amministrative in ambiti di fallimento. Nel 1971, il governatore della Banca d’Italia Guido Carli, nel tentativo di scongiurare il fallimento, aveva accordato un prestito al banchiere siciliano Michele Sindona. La situazione non era migliorata e dal 1974 era stato affidato ad Ambrosoli il ruolo di commissario liquidatore per la Banca Privata italiana di Sindona. A commettere l’omicidio di Ambrosoli fu un sicario inviato da Sindona, poiché Ambrosoli stava indagando sui legami intrecciati dalla banca con la mafia, la massoneria, la finanza e la politica. Ambrosoli in particolare, aveva scoperto le gravi irregolarità commesse da Sindona attraverso la società Fasco, di cui si serviva nel tentativo di nascondere attività illecite. Ambrosoli cominciò a essere oggetto di pressioni, tentativi di corruzione e minacciato di morte. In quello stesso periodo emerse inoltre la responsabilità di Sindona in operazioni illecite operate nei confronti di una banca statunitense, la Franklin National Bank. Per questo Ambrosoli fu interrogato dall’FBI e ricevette una serie di telefonate anonime che gli intimavano di ritrattare la sua testimonianza. L’11 luglio 1979, mentre stava rientrando a casa sua, fu ucciso con quattro colpi di arma da fuoco da William J. Aricò, sicario mandato da Sindona. Nel 1986 Sindona fu condannato all’ergastolo. Soltanto nel 1999 verrà riconosciuta alla memoria di Ambrosoli la medaglia d’oro al valor civile.

Tag

  • 11 luglio
  • accadde oggi
  • Giorgio Ambrosoli
  • Sindona

Potrebbe interessarti: