Influencer, content creator, social media manager e copywriter: finalmente considerati lavori “veri”, grazie all’introduzione del codice Ateco?
Oggi gli influencer e i content creator sono figure sempre più centrali nell’economia digitale ma spesso il loro status professionale rimane ambiguo. Molti lavorano come freelance o in modalità di collaborazione, ma quando si cerca di inquadrare questo tipo di attività in una vera e propria professione ci si rende conto di quanto alla parte pratica non sia seguita parallelamente l’implementazione di una struttura regolamentata del settore.
Facciamo allora un po’ di chiarezza.
Il social media manager è il professionista che gestisce la presenza online di aziende, brand o personaggi pubblici sui social network. Si occupa di pianificare strategie di comunicazione, creare contenuti, analizzare dati e interagire con il pubblico.
Il copywriter è invece principalmente specializzato nella scrittura di testi persuasivi per pubblicità, siti web, email marketing, blog e campagne promozionali. Il suo lavoro è fondamentale per costruire messaggi chiari, coinvolgenti ed efficaci.
Parliamo di nuove figure nell’ambito della comunicazione, dunque, che esercitano professioni con una valenza ormai riconosciuta ma che faticano tuttavia ad essere ancora inquadrate in modo regolare e conforme alle normative fiscali. Un importante passo in tal senso è avvenuto grazie anche all’introduzione degli scorsi mesi di un codice Ateco specifico, capace di rappresentare questi professionisti in modo più strutturato.
Introduzione sul Codice ATECO
Il Codice ATECO è il sistema ufficiale di classificazione delle attività economiche in Italia, creato per semplificare le procedure fiscali e amministrative. Ogni attività economica ha un codice specifico, e per gli influencer e i content creator è stato creato un codice dedicato, riconoscendo finalmente il loro lavoro come una vera e propria professione.
L’importanza di professionisti nell’economia digitale e sui social media
Gli influencer e i content creator hanno un impatto enorme sull’economia digitale. Con la loro capacità di dar vita a una comunicazione che raggiunge vasti pubblici e influenza le scelte di consumo, i nuovi mezzi dell’informazione (e dunque anche le figure che contribuiscono a creare una comunicazione efficace in questi contesti) sono diventati strumenti importanti per il marketing e la promozione di brand. La loro influenza cresce ogni giorno, contribuendo alla crescita delle aziende e alla trasformazione dei media tradizionali.
Benefici della regolamentazione
Pur avendo fatto clamore la necessità di regolamentare il settore sempre più fiorente degli influencer, a chiedere a gran voce una regolamentazione e un riconoscimento della figura di professionisti, sono stati molti fra content creator, social media manager, copywriter… E altri lavoratori del settore digitale.
La regolamentazione del settore tramite il Codice ATECO offre infatti regole (che richiedono non improvvisazione, talvolta lamentata dagli stessi lavoratori) e vantaggi, tra cui una maggiore stabilità che favorisce la crescita sostenibile del settore. Oltre ciò, fondamentale è la creazione di una maggiore trasparenza, con l’obiettivo di tutelare tanto i consumatori quanto le aziende, e lo stimolo ad un’evoluzione professionale, incoraggiando l’adozione di pratiche avanzate e l’uso di tecnologie innovative per migliorare la qualità dei contenuti.
In questo modo, ad esempio, gli influencer sono chiamati per legge a rispettare le regole sulla pubblicità, che impongono di indicare in modo chiaro quando un contenuto è frutto di una collaborazione con un brand. Insieme alle linee guida dell’AGCM, si stabilisce infatti che la pubblicità deve essere vera, trasparente e riconoscibile, usando ad esempio diciture come #sponsorizzato nei post proposti, così da non ingannare chi segue i contenuti online.
Cosa cambia con il Codice ATECO e le sue obbligazioni fiscali
Con il Codice ATECO, i content creator e gli influencer dovranno registrarsi come lavoratori autonomi o imprese e adempiere agli obblighi fiscali, come la dichiarazione dei redditi, il pagamento delle imposte e dei contributi previdenziali. In questo modo, il settore diventa più professionale e conforme alle normative vigenti, garantendo equità per tutti gli attori coinvolti.
L’evoluzione della regolamentazione
In futuro, la regolamentazione del settore digitale potrebbe evolversi ulteriormente. Nuove leggi potrebbero essere adottate per definire meglio le responsabilità dei content creator e gli influencer e per tutelare i consumatori. Potrebbe anche essere istituito un registro nazionale, con l’introduzione di standard di qualità per i contenuti e meccanismi di tutela più forti.
La regolamentazione è solo l’inizio di un processo che potrebbe trasformare il lavoro dei content creator in una professione ancora più rispettata e strutturata, con benefici per il settore e per la società.