Calciomercato in Italia: non ci resta che guardare

Sembra passata un’eternità da quando in Italia si spendevano miliardi per il calciomercato. Ora mancano i top players e aspettiamo gli avanzi

In Italia non gira un euro e il calcio in questo senso rispecchia fedelmente l’andamento dell’economia nostrana. Pianificare il futuro per i nostri club è estremamente difficile e non ci rimane altro che fare di necessità virtù.

Certo  non è gratificante sapere che un giocatore che abbia una valutazione superiore ai 25/30 milioni non può varcare i confini nazionali. Oggi un campione valuta un trasferimento in Inghilterra, in Spagna, in Germania, eventualmente in Francia (ovviamente Paris Saint Germain o Monaco) e poi casomai in ultimissima battuta prende in considerazione il nostro campionato.

vidic-interLe ragioni del tracollo del nostro campionato sono state trattate e ritrattate ampiamente e puntualmente si continua a parlarne. Solo parole e in questo caso la politica del calcio segue pedessiquamente la politica quella più seria dell’economia, delle riforme, del mercato del lavoro etc…una impasse totale. E così seguendo il calciomercato ci chiediamo se la grande rivelazione del Mondiale James Rodriguez  andrà al Barcellona o al Real o se su David Luiz la spunterà il magnate del  Psg o quello del City e cosi via si potrebbero fare decine di esempi. Di Italia neanche l’ombra ovviamente. Noi aspettiamo l’occasione last minute del campione in crisi d’identità meglio ancora se reduce da una stagione negativa (Jovetic, Pastore, Osvaldo) o il 32 o 33enne in scadenza di contratto che dopo aver vinto tutto può anche permettersi un passo indietro nella carriera. Vi ricordano qualcosa i nomi di Vidic, Cole ed Evra? In alternativa si punta su giovani di grande prospettiva ma ancora non esplosi come ha fatto la Juventus con Morata. Potrebbe essere interessante come strategia peccato che il Real Madrid si cautela con una clausola di riacquisto. Ipotesi: Morata la prossima stagione segna 20 reti, quella successiva 25, poi arriva la telefonata del Real e Morata ritorna a casa. La Juve non avrebbe la forza per trattenere il giocatore e ciò evidenzia l’enorme differenza di forza contrattuale tra i due club più rappresentativi di Italia e Spagna. Anzi i nostri club si nascondono dietro il fasullo fair play finanziario che a quanto pare è in vigore solamente in Italia. I nostri club chiedono il giocatore in prestito, poi eventualmente pagano il riscatto del giocatore in 35 comode rate semestrali senza interessi. Ecco lo compri oggi e lo finisci di pagare nel 2030 quando già magari sarà nonno.

david luiz psgMentre ci si chiedeva come il Psg potesse rientrare nei parametri finanziari, si apprestava a presentare per la modica cifra di 50 milioni di euro David Luiz e quasi contemporaneamente il Chelsea spendeva un centinaio di milioni per Diego Costa e Fabregas. Il Barcellona per non cedere il passo alle concorrenti paga  circa 80 milioni per il “mordente” Suarez. Ecco parafrasando il mitico Fantozzi “il fair play finanziario è una cagata pazzesca”, infatti non si possono imporre limiti e restrizioni finanziarie riguardanti il bilanciamento tra costi e ricavi quando poi nel momento in cui non vengono rispettati o raggirati le sanzioni sono ridicole o nulle o vengono inflitte a club minori e di basso blasone. Vi immaginate una Champions League senza il Barcellona, il City o il Chelsea. No e neanche la Uefa se la immagina quindi spendete pure tranquillamente tanto a risparmiare ci pensiamo noi.

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