Un sottomarino che viaggia a 6000 km/h: scienza o fantascienza?

cinsottomarino supersonico

Scienziati cinesi hanno progettato un sottomarino supersonico in grado di collegare Shanghai a San Francisco in meno di due ore

Un tempo a solcare i cieli sopra le nostre teste erano i Concorde, aerei da trasporto passeggeri in grado di volare a oltre i 2.000 km/h e collegare Londra o Parigi a New York in poco più di tre ore e mezza. Nel 2000 un grave incidente in fase di decollo all’aeroporto parigino Charles de Gaulle, costato la vita a 106 persone, costrinse definitivamente le due compagnie aeree British Airways e Air France a pensionare la flotta dei supersonici e a relegarli a bordo pista, ricordo di un fulgido passato.

Fallita la conquista dei cieli, per il trasporto commerciale si sono aperti nuovi orizzonti, ma stavolta marini. Infatti un team di ricercatori cinesi dell’ Harbin Institute of Technology’s Complex Flow and Heat Transfer Lab, guidati dal professor Li Fengchen, esperto di meccanica dei fluidi, sta mettendo a un punto il progetto di un sottomarino supersonico in grado di collegare Shanghai a San Francisco in meno di due ore. Insomma, in circa 100 minuti, il tempo per esempio per volare da Roma a Londra, attraverseremo l’Oceano Pacifico per trattare affari o, più semplicemente, trascorrere un week-end in un altro continente.

Come è noto, per la sua densità l’acqua offre più resistenza rispetto all’aria. Una qualità intrinseca che  spiega come mai un sottomarino tradizionale non potrà mai eguagliare la velocità di un aereo. Per superare questo problema, il team del professor Fengchen ha fatto tesoro degli esperimenti condotti dall’ex Unione Sovietica durante la Guerra Fredda richiamando la tecnologia della “supercavitazione”: sfruttando gli effetti dell’ordinaria cavitazione, si viene a creare una bolla di gas all’interno di un liquido che avvolge il mezzo in una sorta di vuoto d’acqua. Se il corpo si muove attraverso l’acqua ad elevata velocità, la bolla di cavitazione si allunga fino ad avvolgere completamente il corpo.  Quindi la resistenza idrodinamica viene drasticamente ridotta ed è possibile raggiungere velocità superiori ai 200 nodi.

Supersonic Submarine2

Il primo risultato tangibile è stato il siluro russo Shakval, in grado in quegli anni a raggiungere la sorprendente velocità di 370 km/h. Molti decenni dopo l’australiano Sean Langman tentò di battere il record del mondo di velocità a vela ricorrendo proprio alla supercavitazione. Dopo un intenso periodo di lavoro, il progetto alla fine non vide mai la luce ma il mondo della scienza ne riconobbe il suo valore.

Se facessimo galoppare l’immaginazione, rimanendo comunque sempre legati al mondo della fisica e dei suoi principi, un sottomarino che ricorresse a questa tecnologia potrebbe raggiungere la velocità del suono sotto’acqua, circa 5.000 km/h. Arriveremmo a parlare di un viaggio transatlantico di appena un’ora e di uno transpacifico di due ore, secondo quanto pubblicato dal California Institute of Technology nel 2001.

Un sogno che al momento si infrange contro due problemi non sottovalutabili. Per creare e mantenere questa bolla d’aria, il sottomarino dovrebbe essere lanciato a una velocità di almeno 100 km/h. Il secondo aspetto, di certo più arduo da risolvere, riguarda i sistemi che dovrebbero essere installati per pilotare il veicolo supersonico. I timoni, realizzati anche in superleghe alla Marvel, sono da escludere aprioristicamente visto che non potrebbero entrare in contatto con l’acqua per la presenza della bolla. Ci si potrebbe affidare a un sistema di radionavigazione. Ma siamo poi tanto fiduciosi nell’infallibilità della tecnologia?

Certo, nel corso dei secoli la scienza ci ha abituato che quanto ritenevamo un limite in realtà era solo il germe di una nuova sfida. Certo, tutto è possibile. Come l’Area 51, Loch Ness, le Piramidi, l’Arca dell’Alleanza…

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