Don Giuseppe Puglisi viene assassinato

don giuseppe puglisi

Il 15 settembre 1993 Don Giuseppe Puglisi viene assassinato a Palermo da un commando di Cosa Nostra capitanato da Salvatore Grigoli

Dopo aver preso i voti, Don Pino nelle varie parrocchie in cui operò, si impegnò nell’educazione dei ragazzi che vivevano nei quartieri periferici di Palermo a contatto con la mafia. L’impegno di Don Puglisi si consolidò con l’insegnamento di matematica e religione nelle scuole medie, negli istituti professionali e negli ultimi anni nel liceo classico. Negli anni Settanta, operando a Godrano, in provincia di Palermo, si trovò a combattere la lotta fra due famiglie mafiose che riuscì a fare riconciliare. Con il suo impegno nel sociale, riuscì ad avvicinare i ragazzi che consideravano i mafiosi dei modelli di autorità,  spronandoli a sviluppare invece le proprie idee e a condannare chi si impone con la violenza e la criminalità. Il suo operato colpì i mafiosi che lo intimarono di farsi da parte minacciandolo più volte di morte. Don Puglisi non si fece intimidire, anzi pronunciò più volte dal sagrato della chiesa di San Gaetano a Brancaccio, parole di condanna per la mafia. Riuscì a togliere dalla strada molti ragazzi che venivano usati dalla mafia come spacciatori e per compiere rapine. Rientrando a casa, la sera del suo cinquantaseiesimo compleanno, Don Pino mentre si apprestava ad aprire il portone, fu chiamato da una voce e girandosi fu colpito più volte alla nuca. Le indagini individuarono gli esecutori dell’omicidio e uno degli arrestati confessò anche i nomi dei mandanti. I processi portarono alla condanna all’ergastolo dei colpevoli. Ai funerali di Don Pino parteciparono più di centomila persone. Nel 2013 è stato proclamato beato come martire della Chiesa, il primo ucciso dalla mafia.

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