Il presidente della Juventus Andrea Agnelli torna a parlare di calciopoli e riabilita Luciano Moggi, con dichiarazioni che faranno discutere
Andrea Agnelli, in occasione della triennale di Milano ha dichiarato:”Luciano Moggi rappresenta comunque una parte importante della nostra storia. Siamo il Paese del cattolicesimo e del perdono. Lo possiamo anche perdonare”. Tutto ciò commentando la possibilità di “riaccogliere” l’ex general manager dei bianconeri allo Juventus Stadium.
Parole che faranno discutere, soprattutto gli anti juventini di tutta Italia e gli inquisitori di calciopoli. Il sottoscritto invece non appartiene a nessuna delle due categorie, ma fa parte di quei tifosi della Juventus che di Moggi farebbero bene a meno. Si perchè il processo relativo a calciopoli ha messo a nudo l’inconcludenza della giustizia sportiva e allo stesso tempo i limiti di quella ordinaria. A pagare non sono stati tutti i colpevoli, anzi, alcuni tra questi si sono proclamati vittime di un sistema di cui in realtà facevano parte anch’essi. Ad ogni modo, gli anni sono passati, Agnelli ogni tanto ritira fuori questioni relative alle stelle sulla maglia, ai campionati da restituire e le frecciate sull’Inter. In una nazione normale Moratti non avrebbe dovuto gioire per un campionato assegnato a tavolino e allo stesso tempo la nuova dirigenza della Juventus dovrebbe fare il possibile per avere giustizia e fare sopratutto luce nelle sedi opportune, ovver0 le aule dei tribunali. Per il resto, sembrano trovate fatte solo per colpo su una certa tifoseria negazionista che vede in calciopoli una ingiustizia assoluta, come se il signor Luciano Moggi fosse una vittima di un complotto di non si sa quale ordine massonico. Il fatto è che una persona che vuole bene a quei colori, il bianco che abbraccia il nero, non potrebbe rimpiangere chi ha con le sue azioni ha causato una retrocessione in serie B, la perdita economica e di top player, nonchè la sparizione per anni della Juventus dal calcio internazionale. Senza contare la linfa che calciopoli ha dato a quel movimento, quell’antijuventinismo becero e ignorante che vede, in ogni vero o presunto, errore arbitrale un truffa organizzata.
Quindi, No, non lo perdono Moggi.