Milano Fashion Week: dove è finita la moda?

milano fashion week

Alla fine della Milano Fashion Week ci tuffiamo nel cratere di informazioni generate dai blogger di moda. Un cratere in cui si parla di tutto tranne che di passerelle.

di Vittoria Auricchio

A volte mi chiedo cosa potrebbe pensare dell’attuale “fashion system” Irene Brin, una delle più brillanti e raffinatamente maliziose giornaliste italiane, che per prima si dedicò a moda e costume – o moda e lifestyle come si direbbe oggi – facendo sognare le lettrici di tutto il mondo.

La moda nel corso degli anni ha perso la sua aurea e il suo fascino di mistero, ha abbattuto le barriere dell’esclusività per diventare più pop, alla mercé di tutti. Questo alimenta il dubbio che questa apertura possa essere davvero d’aiuto o possa, al contrario, vanificare il lavoro di tanti, rendendola agli occhi di molti futile e ridicola.

Tutta quella gente che si affolla davanti al luogo di una sfilata, vestita nei modi più assurdi e a volte quasi coraggiosi (io senza calze in pieno inverno non esco nemmeno se mi pagano, invece ci sono ragazze “dai polpacci sgambettanti e tutti nudi), ansimanti nel farsi immortalare dalla schiera di fotografi che probabilmente pubblicheranno la loro foto in un giornale di seconda mano.

Ognuno è libero di fare con il proprio corpo quello che vuole, però ammetto che a volte mi domando: “Ma come si è vestito? Perché?”

Mi chiedo se sia proprio necessario essere così eccentrici. Dove è finita la regola del LBD (little black dress) di Audrey per essere sempre eleganti in qualsiasi occasione?

AudreyHepburn_005_3144x2254

Le foto, i tag alle sfilate e alle feste “esclusive” (che poi sono esclusive come una serata ai Magazzini Generali, ci manca solo che si prenda il tavolo) non sono racconti, ma sono prepotenti prese di posizione: “Sono qui perché sono figo e tu invece no”. Un’escamotage che serve solamente a provocare un po’ di invidia e un sentimento del tipo “#cidevoandareancheio”. Ha perso quindi quell’ingrediente magico del sogno, della narrazione di un mondo fantastico che è quello della Moda.

Si sta perdendo il focus centrale: i vestiti, l’abbigliamento, lo stile, la bellezza, l’essenza della moda stessa.

Prendiamo come esempio la Milano Fashion Week che si è appena conclusa.

Ho fatto fatica a trovare articoli che parlassero e descrivessero a pieno le sfilate (e che non fossero un semplice copia e incolla del comunicato stampa): tutti parlavano della favolosa festa di Dsquared2,o dell’ultima di Philipp Plein.

Non dico che non si debba parlare di questo, io adoro le feste, anche questo fa parte del favoloso mondo del “fashion system”, ma dovrebbe essere il contorno, il fare (che in questo caso si identifica con fare abiti) deve venire prima che l’ apparire.

Le sfilate non sono la corsa all’ultimo invito per dire “io c’ero”, bensì sono un’esperienza che si deve vivere appieno, concentrandosi, criticando e immergendosi nel lavoro degli altri o, meglio, degli stilisti che con le loro creazioni cercano di trasmettere la propria personalità, il proprio lavoro, il proprio punto di vista.

In questo caotico melting pot affollato di blogger senza arte né parte, ne esistono tanti altri che riescono ad esprimere al meglio l’essenza della Moda e delle “passerelle”. Ma, nonostante la buona volontà, non sono la scossa di cui il settore ha bisogno. Per questo spero tanto che un’altra Irene venga in soccorso. Così, giusto per farci fantasticare ancora un po’.

Tag

  • fashion blogger
  • milano fashion week
  • moda

Potrebbe interessarti: