21 maggio 1927: primo volo transatlantico

21 maggio 1927: primo volo transatlantico

Era il 21 maggio del lontano 1927, quando un giovanissimo Charles Lindbergh, passato alla storia come Lucky Lindy, aviatore statunitense, compì  il primo volo aereo transatlantico in solitaria senza effettuare scali. Un viaggio che dall’ America lo condusse fino in Francia.

Con il suo monoplano leggero, lo Spirit of Saint Louis, progettato appositamente per l’impresa, Charles a soli 25 anni, partì dall’aeroporto di Roosvelt Field, vicino a New York alle 7.52 del 20 maggio, per arrivare, oltre trentatré ore di volo più tardi, nel Champs de Le Bourget, a Parigi, dove ad attenderlo c’erano  più di 150 mila persone.

Il volo fu portato a termine quando il mondo dell’aviazione era ancora agli arbori, consegnando così Charles Lindbergh direttamente alla leggenda. La sua ardua impresa gli comportò una serie di riconoscimenti da parte del governo francese, e dell’allora presidente americano Calvin Coolige, che durante un suo famoso discorso affermò  “Il popolo si unisce alla mia gioia per la brillante conclusione del suo eroico volo” e, come se tutto ciò non fosse già abbastanza, anche il Times, una delle testate giornalistiche più influenti di sempre, lo nominò “Man of the year”.

«Nessun uomo prima di me aveva goduto di tale libertà di movimento», così Charles parlava ai microfoni di quel tempo, mentre le immagini del suo volo facevano il giro del mondo, garantendogli sin da subito una popolarità inaudita. La ricerca spasmodica di libertà da sempre rivendicata dal giovane aviatore gli verrà però ben presto negata da quella stessa fama raggiunta grazie alla sua stessa impresa. L’ondata di popolarità ottenuta infatti, non farà che ingigantire la sua immagine pubblica, gettandolo più che mai in pasto ai mass media e alle meraviglie della comunicazione di quell’epoca, che lo resero ben presto l’uomo più famoso del mondo.

Inoltre, come se tutto ciò non bastasse, la vita Lucky Lucy sarà  stravolta da un tragico evento, che segnerà profondamente la sua vita e la sua persona, alimentando sempre più il suo desiderio esasperato di pace e solitudine. Nel 1932 infatti,il suo primo figlio “Baby Lindbergh” fu rapito e ucciso, il che amplificò ancora di più i riflettori sull’aviatore statunitense,  costringendolo così a trasferirsi in Inghilterra, al fine di preservare la sua pravacy, alla ricerca di maggior tranquillità.

Così, la vita di Charles, da sempre simbolo di leggerezza e libertà, nella continua ricerca della propria dimensione nei cieli che sorvolano il pianeta, verrà compromessa per sempre.

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