23 gennaio 1984: il miracolo di Moser

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23 gennaio 1984: Francesco Moser rompe il muro dei 51 e ferma l’ora su 51 km e 151 metri.

Francesco Moser, ciclista su strada e pistard italiano, nato in frazione Palù del comune trentino di Giovo e cresciuto in una famiglia di ciclisti, iniziò l’attività ciclistica solo a 18 anni e da dilettante corse nella squadra toscana della Bottegone.

FRANCESCO MOSER

Favorito dalle caratteristiche di passista, nel 1984 a Città del Messico riuscì a battere il record dell’ora (massima distanza percorsa in un’ora) appartenente da dodici anni a Eddy Merckx. Grazie anche all’uso di un nuovo tipo di bicicletta con ruote lenticolari, il 19 gennaio 1984 stabilì il record di 50,808 km, portandolo quattro giorni dopo a 51,151 km. Nello stesso anno, qualche mese più tardi, sempre grazie a questa particolare bicicletta, con la vittoria nell’ultima tappa (a cronometro) del Giro d’Italia riuscì a colmare lo svantaggio in classifica nei confronti del francese Laurent Fignon e a vincere il Giro.

Nella prestigiosa storia del ciclismo italiano è il corridore più vittorioso di sempre. Tra i ciclisti più affermati durante gli anni ’70 e ’80, con 273 vittorie su strada risulta ad oggi il ciclista italiano con il maggior numero di successi: a livello mondiale è quinto assoluto.

Imbattibile nelle prove di un giorno, il suo personale palmares conta tutte le più grandi classiche del calendario nazionale e internazionale. Nonostante i limiti sulle grandi salite Francesco Moser si è imposto grazie alla sua combattività e alla capacità di gestire la squadra. E proprio per questa sua dote di leader venne soprannominato “lo sceriffo”.

Francesco Moser disputò la sua ultima gara, il Trofeo Baracchi, nel settembre del 1987. Dopo il ritiro dall’attività agonistica Moser si dedicò alla sua campagna trentina, diventando produttore di vino e coltivatore di mele. Il suo spumante metodo classico Trento Doc poteva chiamarsi solo 51,151.

Ma il  legame indissolubile con il mondo del ciclismo non fu spezzato dal ritiro. Attraverso la collaborazione con “La Gazzetta dello Sport”, e con il gruppo RCS, società organizzatrice del Giro d’Italia, e con una fortunata attività nel campo della produzione di biciclette, Francesco Moser dedica ancora oggi un posto privilegiato della sua vita al suo primo grande amore: il ciclismo.

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