Obiettivi di Sviluppo sostenibile. Il 26 settembre presso la Sapienza parola ai giovani per ribadire l’importanza dell’Agenda 2030.
I 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile
Nella settimana dedicata agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, Aicem in collaborazione con l’Associazione studentesca Sapienza in Movimento, ha dedicato una giornata all’Agenda 2030. Si tratta di 17 Obiettivi stilati dall’Onu nel 2015 per sostituire i precedenti Obiettivi di sviluppo del Millennio. L’intento dell’Agenda è di diffondere nel comune modus vivendi una nuova mentalità per “trasformare il nostro mondo”. Modificando alcune delle quotidiane abitudini si possono infatti raggiungere risultati considerevoli. Perché ciò si verifichi tuttavia, è necessario anche il contributo delle organizzazioni politiche ed economiche.
Infatti, per garantire salute e benessere, come si evince dal terzo Obiettivo, è indispensabile che tutti possano accedere a servizi sanitari di qualità; la salute di ognuno non può assolutamente essere messa in secondo piano. Oppure, per quanto riguarda l’educazione, deve essere garantita la medesima qualità d’istruzione; la cultura non può mancare in nessun contesto mondiale, poiché il sapere elimina la povertà d’animo.
Inoltre possiamo – e dobbiamo – ancora adoperarci per diffondere l’uguaglianza di genere, come proposto dal quinto Obiettivo di Sviluppo Sostenibile. Certamente nel ventunesimo secolo il ruolo della donna è notevolmente mutato, ma non a tal punto da godere degli stessi diritti degli uomini. A questo obiettivo si lega, più in generale, la volontà di ridurre le diseguaglianze: un arduo proposito che potrebbe essere raggiunto tramite politiche fiscali che ricerchino l’equilibrio tra la popolazione.
E’ come il sasso gettato nello stagno. L’atto crea onde concentriche che, allargandosi, vanno a toccare diversi oggetti. Ciò che prima era fermo, immobile, ora è obbligato a reagire. Non diversamente, una piccola azione provoca una serie infinita di reazioni a catena, che smuovono ciò che era in catatonia.
La giornata alla Sapienza
Aicem ha lanciato il sasso nello stagno, più di una volta. Il 26 settembre ha presentato l’Agenda 2030 tra i tantissimi studenti della Sapienza. Numerose sono state le proposte dei giovani per cominciare innanzitutto a cambiare l’ambiente universitario.
I consigli dei ragazzi sono stati i più vari. In primis, si sono soffermati sul grande nemico degli anni duemila, la famigerata plastica. A tal proposito, si è parlato di ridurre l’utilizzo della stessa nei vari luoghi di aggregazione, come la mensa, sostituirla con la canapa, ed anche attivare dei laboratori di riciclo per dare una seconda vita ai propri rifiuti. Qualcuno, poi, si è onorevolmente offerto di dare il via ad alcune ore in cui gli studenti possano dedicarsi alla pulizie delle aree universitarie. Molti hanno pensato a digitalizzare i documenti universitari per ridurre l’utilizzo della carta, assieme al miglioramento delle funzioni WiFi, per consultare libri online.
Tante piccole dimostrazioni dell’apprezzamento dei giovani per i temi legati allo Sviluppo Sostenibile e agli obiettivi ancora da raggiungere, che hanno ribadito l’importanza di realizzare giornate di formazione come quella di giovedì scorso.
Insomma, sembrerebbe proprio che, come Aicem e l’Agenda 2030, anche i giovani abbiano reagito al sasso lanciato. La giornata alla Sapienza è stata a dir poco istruttiva, soprattutto perché anche nei ragazzi si è evidenziata la consapevolezza che non cambieremo il mondo se prima non cambiamo noi stessi.