Sole, caldo, mare e… Tanta plastica a rovinare l’ambiente

Sole, caldo, mare e... Tanta plastica a rovinare l'ambiente

Si avvicina l’estate e, quando pensiamo alla bella stagione, non possiamo fare a meno di immaginarci già in vacanza. Così, in un attimo, il nostro pensiero vola ad un percorso in montagna, una passeggiata in campagna, una nuotata in mare per poi stendersi al sole in compagnia di… Polistirolo, pneumatici, cisterne e rifiuti di ogni genere che diventano i nostri vicini indesiderati di ombrellone. E nemici dell’ambiente.

No, non è uno scenario surreale, è quanto sta accadendo in molti posti, vicini e lontani, dove i rifiuti stanno modificando sempre di più l’ambiente in cui viviamo, trasformando posti da “vacanza da sogno” in discariche a cielo aperto. Ma a volte anche un piccolo gesto può fare una grande differenza…

“La natura non può difendersi da sola e in alcuni casi serve quel sano egoismo di chi vuole godere di un mare non soltanto bello da vedere ma anche pulito da vivere”. È questo il pensiero di Aurora (23 anni) e Carlo (28 anni), referenti dell’Associazione Plastic Free per il comune di Ricadi (Vibo Valentia) e tra i protagonisti di un gruppo sempre più folto che ha dato vita ad un’intensa attività di raccolta rifiuti sulle spiagge della Costa degli Dei, in Calabria.

Oggi, 5 Giugno, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, dedicata al tema del “ripristino degli ecosistemi”, facciamo una chiacchierata con loro…

Ciao ragazzi, grazie di essere qui con noi.

Iniziamo con la prima domanda: Quando è iniziata la vostra attività sulla spiaggia?

Dopo il periodo di quarantena da zona rossa, a marzo 2021, abbiamo iniziato la prima raccolta con 7 volontari sulla spiaggia di Santa Maria di Ricadi. Non ci aspettavamo di trovare uno scorcio di natura incontaminata, visto l’obiettivo dell’iniziativa, ma quella in cui ci siamo imbattuti ci è sembrata una situazione indecorosa: plastica, una cisterna di acqua, una ruota di un trattore… Da quel momento, abbiamo iniziato a pensare di continuare attraverso altre manifestazioni coprendo tutta la costa.Sole, mare e...tanta plastica

Il fatto di essere soltanto in 7 vi ha scoraggiati?

In realtà c’era da aspettarselo. Alla fine non ci conoscevamo, pochi conoscevano l’associazione, non potevamo avere grandi aspettative.  Ma non ci siamo fermati alla prima impressione! Abbiamo continuato a organizzare eventi di raccolta con l’obiettivo di ripulire la Costa degli Dei. Dalle 7 persone di marzo siamo passati in due mesi a 60-70, in gran parte giovani che hanno mostrato una grande sensibilità nei confronti dell’ambiente. Ad oggi, abbiamo tra i nostri volontari anche tanti adulti e nelle ultime raccolte siamo riusciti a coinvolgere i primi bambini con i loro genitori.

Quindi possiamo dire che i giovani come voi sono tra i protagonisti principali…

La risposta dei giovani è stata evidente e la cosa più bella è notare che ad ogni iniziativa arrivano da comuni diversi: insomma, non si occupano di pulire soltanto il “proprio” mare ma lavorano come una vera squadra.

Sole, mare e...tanta plastica

Tutti dicono che i giovani nei nostri paesini non ci sono, sono andati via. E invece ci sono e come! E piano piano stanno facendo rete per pulire l’ambiente, iniziando a condividere momenti anche esterni alla raccolta, aprendo e aprendosi così a nuove opportunità.

Perché è così importante organizzare iniziative di raccolta? Immagino in tanti vi abbiamo chiesto perché svegliarsi presto la domenica mattina per raccogliere i rifiuti altrui…

La verità è che la raccolta non serve soltanto per avere un ambiente più pulito. Tanti ci dicono: “c’è la ditta di appalto che si dovrebbe occupare dei lidi, perché andate voi a raccogliere la plastica?” Il punto non è che la ditta non fa il suo lavoro, anzi, con loro collaboriamo tanto. La verità è che raccolta è importante non tanto per ripulire, quanto per far capire alle persone che un gesto che sembra involontario e innocuo può essere devastante per la natura e per noi.

Sole, mare e...tanta plastica

E questo succede davvero! Come è accaduto a noi, vediamo il cambiamento nei ragazzi che ci seguono. Dopo aver partecipato ad un evento, i ragazzi cominciano a non tollerare più i rifiuti per terra e se vedono qualcosa a terra lo raccolgono. Certo, tanti altri non si approcciano a noi e qualcuno ci chiede: perché devo raccogliere la plastica degli altri? La mia risposta – dice Aurora – è: “non raccolgo la plastica perché l’atra persona l’ha buttata, lo faccio perché la natura non si può difendere da sola da un gesto incivile…” e Carlo aggiunge: “È anche un sentimento egoistico, io voglio che l’ambiente in cui vivo sia pulito, noi viviamo questo pianeta. E ci stiamo avvelenando da soli. Serve un sano egoismo”.

Qual è il rifiuto che non vi aspettavate di trovare? E Quello più difficile da raccogliere?

Sulla spiaggia, purtroppo, ci sono le cose più impensabili da rifiuti grandi come una cisterna per l’acqua, alle cose più piccole come i giochi dei bambini. Un rifiuto che crea grosse difficoltà è il polistirolo, difficile anche quello da rintracciare e raccogliere.

Sole, mare e...tanta plastica

Tantissimi sono i bastoncini dei lecca lecca… una volta finiti, affondarli nella sabbia sembra un gesto innocuo ma, credimi, la spiaggia ne è piena. Le microplastiche sono le più devastanti, rimangono nella sabbia o vengono mangiate dai pesci. Partono da noi e ritornano a noi. Ma il rifiuto che più stupisce sono le reti dei pescatori. Quello che mi chiedo è: Come fa chi vive grazie e attraverso il mare ad essere così incurante?! Le reti e gli ami abbandonati sulla spiaggia, vengono sommersi dalla sabbia e sono molto difficili da tirare fuori…

Parlando ancora di difficoltà, qual è quella più grande che avete incontrato?

Forse le questioni burocratiche. Per procedere in iniziative simili abbiamo bisogno dell’autorizzazione dei comuni. A volte non otteniamo una pronta risposta. Sappiamo che hanno tanto da fare, ma è importate organizzare tutto nei tempi e a volte, alcune raccolte, sono saltate per questo motivo. Ma le difficoltà incontrate ci hanno aiutato a migliorare, a capire anche i nostri errori e ad organizzarci meglio.

Visto che avete menzionato i comuni, quanto è importante la collaborazione con le amministrazioni ed altri enti del territorio? Siete riusciti a fare rete?

Fare rete è fondamentale per la riuscita delle iniziative. sicuramente collaborare con le amministrazioni comunali è importante, non soltanto per la questione delle autorizzazioni ma anche per poter raggiungere i cittadini e creare collaborazioni con le scuole, incrementando il nostro potenziale di sensibilizzare verso le tematiche ambientali. C’è un’ottima collaborazione con la ditta di appalto che si occupa dello smaltimento dei rifiuti, a fine raccolta consegniamo a loro i sacchi e sono loro che si occupano di trattarli con grande cura e professionalità. Un riscontro molto positivo lo abbiamo percepito anche dalla partecipazione di altre associazioni, che pian piano si sono avvicinate a noi e hanno aderito alle nostre iniziative con i propri volontari. Non è sempre facile, a volte si sono create situazioni in cui sembrava ci fosse una gara a chi arriva prima all’evento. Ma stiamo lavorando tanto per coordinarci e far capire che non si tratta di una competizione a chi raccoglie di più. La vera gara è collaborare per perseguire un interesse comune.

Quindi la vostra rete è in continua espansione…Potendo lasciare un messaggio ad altri ragazzi come voi, che cosa direste?

Evitate gli sprechi!!! Se ci teniamo davvero al nostro pianeta qualcosa la dobbiamo fare, i cambiamenti vengono dal basso, solo così possiamo smuovere qualcosa. Partiamo dalle piccole cose, dalla raccolta sulla spiaggia, per arrivare a politiche ambientaliste… Il green non deve essere solo uno slogan. Adesso siamo consapevoli che c’è un punto di non ritorno e sta a noi, in quanto cittadini, fare qualcosa. Ormai non ci possiamo più permettere di rimandare!

Grazie ragazzi…

…E noi che cosa diciamo?

Il “raccolto” di Aurora e Carlo ci fa riflettere su come l’iniziativa di ognuno di noi, piccola o grande, sia fondamentale per proteggere la natura che ci circonda. Una natura che ci dona risorse di ogni tipo, inclusi quei paesaggi meravigliosi che fanno da cornice alle nostre vacanze. Ma si tratta anche della stessa natura che a causa di uno sfruttamento senza freni o semplicemente della noncuranza di chi pensa “per una volta…non succede nulla”, rischia ogni giorno di più di cambiare volto, trasformando foreste in deserti e spiagge in discariche.

Ed è per questo motivo che l’ONU lancia, oggi, ufficialmente il Decennio delle Nazioni Unite per il Ripristino dell’Ecosistema, una sfida globale, che non ci possiamo permettere di perdere e che richiede l’intervento di ognuno di noi.

Noi, insieme a Carlo, Aurora e tutti i giovani e meno giovani che questa sfida l’hanno già accolta, siamo pronti a metterci in gioco! E voi?

a cura di Linda Rombolà

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