Strumenti per sostenere le famiglie. Oggi vi spieghiamo come funziona l’assegno temporaneo INPS e a chi spetta.
L’assegno temporaneo è stato adottato per assicurare un ulteriore sostegno alla genitorialità e alla natalità. Valori che rientrano a pieno titolo tra le finalità dei servizi offerti dalle ACLI di Sassari. Ricade nell’obiettivo di favorire il protagonismo della famiglia quale punto di riferimento della società.
La misura ha avuto il via libera dal 1° luglio e rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 2021.
Il sussidio è denominato in questo modo perché è una misura provvisoria che anticipa l’attuazione dell’assegno unico e universale, a regime dal mese di gennaio 2022.
Trattare un tema “tecnico” come questo, come altre pratiche burocratiche, potrebbe sembrare un argomento noioso.
In realtà permette di fare una serie di considerazioni.
Ogni bambino e bambina è una risorsa unica e indispensabile per la propria famiglia, per la comunità in cui cresce e per il Paese intero.
La bassa natalità è un serio problema politico, che impatta direttamente sulla sostenibilità del nostro sistema economico e sociale. Problema strettamente connesso alla difficile conciliazione tra il diventare genitori e la volontà di essere indipendenti.
Sembriamo un Paese in cui il desiderio di avere figli è in aperta contraddizione con la libertà di realizzarsi come persone nel lavoro, nello studio e nei vari ambiti della vita.
Le ragioni alla base dell’adozione dell’assegno temporaneo
Da diverso tempo, in Italia non si dà un adeguato supporto all’essere genitori e all’avere dei figli.
Infatti il nostro Paese, rispetto agli altri partner europei, si colloca dal 2015 nella parte più bassa delle statistiche relative al reddito delle famiglie e ai nuovi nati.
Stando ai dati dell’Istituto nazionale di statistica del 2020, è aumentato il numero di famiglie in povertà assoluta, che ha raggiunto quota 2 milioni. 335 mila sono state le famiglie totalmente indigenti, facendo segnare un aumento del 7,7% rispetto al 2019.
Dalle statistiche emergono due elementi. In primo luogo che le famiglie numerose hanno sofferto di più le conseguenze della pandemia. In secondo luogo la presenza di figli minori all’interno del nucleo familiare ne ha determinato una maggiore incidenza di povertà assoluta, passata dal 9,2% all’11,6%.
Strettamente legati alla situazione economica sono i dati della natalità. Si stima che in Italia, nel 2019, siano nati circa 400 mila bambini, ovvero 7 nuovi nati ogni mille abitanti. Il tasso di natalità più basso d’Europa.
Questa tendenza demografica è la “cartina di tornasole” di cronici problemi che riguardano l’Italia. In particolare, pesa la scarsità di investimenti dedicati alle giovani generazioni e, soprattutto, a sostegno delle donne. Tendenza che si collega anche alla necessità di maggiori risorse da destinare ai nuclei familiari, specie quelli più numerosi.
Soggetti a cui spetta l’agevolazione
L’introduzione dell’assegno risponde a diversi obiettivi. Innanzitutto quello di sostenere la genitorialità. A questo si aggiungono l’intento di incentivare la natalità e promuovere l’occupazione, in particolare quella femminile.
Fino al 31 dicembre di quest’anno, la platea dei nuclei familiari, con figli minori, che accede alla misura è quella relativa alle categorie che non hanno diritto a godere degli assegni del nucleo familiare.
Stando alle schede fornite dall’INPS, le categorie coinvolte sono le seguenti:
- i disoccupati;
- i lavoratori autonomi;
- i titolari di pensione da lavoro autonomo;
- i coltivatori diretti, i coloni e i mezzadri;
- quei nuclei che non hanno uno o più requisiti per godere dell’ANF.
La misura sarà estesa ai lavoratori dipendenti nel gennaio 2022.
In questa prima fase è previsto per i lavoratori dipendenti un aumento dell’importo ANF pari a:
- circa 35,7 euro al mese per ciascun figlio (fino a due figli);
- circa 55 euro per ciascun figlio (da tre figli in su).
Requisiti di accesso all’assegno temporaneo
Secondo le informazioni pubblicate sul sito dell’INPS, il sussidio è compatibile con altre misure a sostegno della famiglia e con il Reddito di Cittadinanza. È necessario che il/la richiedente, al momento della richiesta e per l’intera durata del beneficio, possieda determinati requisiti economici e di cittadinanza.
Relativamente alla parte economica, occorre avere la dichiarazione ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), in corso di validità, con un valore non superiore a 50 mila euro.
Si richiede, inoltre, di avere:
- la cittadinanza italiana o di uno Stato membro dell’UE;
- la residenza e il domicilio con i figli a carico in Italia, per l’intera durata del beneficio.
Per i cittadini non europei, è chiesto il possesso del permesso di soggiorno di lungo periodo, o per motivi di lavoro o ancora di ricerca di durata almeno semestrale.
Circa il dettaglio dei requisiti per l’assegno, si rimanda alla scheda di prestazione del servizio pubblicata sul sito dell’INPS.
Come presentare la domanda per l’assegno temporaneo
La presentazione delle domande può essere effettuata fino al 31 dicembre 2021.
Possono essere inviate direttamente sul sito dell’INPS, se si possiedono le credenziali oppure tramite SPID (sistema pubblico di identità digitale), accedendo alla pagina del servizio “Assegno Temporaneo Figli Minori”.
Vista la serie di informazioni richieste e la complessità della misura, le ACLI di Sassari forniscono supporto tramite il servizio di patronato, sito in Sassari, in Via Roma 130.
La fiducia e il futuro del nostro Paese
Un passo dietro l’altro, anche con queste misure economiche, percorriamo la lunga strada che deve portarci a vivere in uno Stato più equo, in cui le donne non siano costrette a scegliere tra l’essere madri o lavoratrici.
Mettere un passo dietro l’altro, per guardare al futuro con maggiore fiducia.
Samuele Canu