Brattirò: una piccola comunità e un grande insegnamento

Brattirò: una piccola comunità e un grande insegnamento

Questo mese abbiamo deciso di parlarvi di una piccola comunità che ha deciso di fare dello sport un collante sociale, un qualcosa attorno cui unirsi ma, soprattutto, motore di rinascita.

Se per caso aveste voglia di andare a cercare cosa voglia dire “comunità” su internet o su un vocabolario, verrà fuori che essa è: “un insieme di individui che condividono uno spazio, sia esso fisico o di altro tipo, formando un gruppo riconoscibile”.

Ci troviamo a Brattirò, frazione del piccolo comune di Drapia, a pochi km da Tropea, in Calabria. Disteso ai piedi di una collina, conta circa 800 abitanti, come tanti paesini del Sud Italia, anch’esso ha sofferto la parentesi covid e altre piaghe quali lo spopolamento.

Dopo la pandemia

Dopo il Covid-19 Brattirò ha iniziato a riscrivere una piccola parte della propria storia, messa malamente a freno proprio dalla pandemia. Il piccolo centro viveva infatti di alcuni eventi portati avanti dalla popolazione, dalle associazioni presenti sul territorio o anche dalla parrocchia.

E così, quando nel 2022 l’onda lunga del covid inizia a disperdersi, una nuova inizia a formarsi in questo piccolo paesino calabrese.

Quest’onda parte dalle associazioni che iniziano a fiorire e ad aggiungersi alle altre già presenti. Nasce in questo periodo Aicem Calabria, branca della più grande Aicem, che offre ai giovani del territorio opportunità come il servizio civile e anche scambi giovanili a livello europeo. Contemporaneamente viene fondata l’associazione Le Tarme, che offre laboratori di musica, teatro, yoga e tanto altro.

Brattirò. Il motore della comunità

Oltre a queste realtà, rifiorisce insieme ad un luogo fisico, qualcosa di cui un po’ tutti si erano “dimenticati”. Il vecchio “Orto del Prete”, così come viene chiamato da queste parti il campetto in cemento dell’oratorio, riprende vita grazie ad un gruppo formato prevalentemente da ragazze.

Esso viene ridipinto e intitolato a Don Giuseppe Furchì, parroco della piccola comunità per ben 36 anni e scomparso troppo presto.

Tutta questa premessa era necessaria per far capire quale sia lo “spazio” attorno cui si è fatto comunità. Proprio il vecchio campetto infatti, animato dalla nuova e propositiva generazione Z, è diventato motore della vita comunitaria.

La vita riprende

È attorno a questo luogo e a queste ragazze che le famiglie, le altre associazioni e chiunque abbia a cuore la vita del paese, si stringe e si fa in quattro per qualsiasi cosa venga organizzata. Come il Presepe Vivente, la Passione Itinerante, la ripresa del Carnevale e Halloween.

Senza dimenticare la parte sportiva! Brattirò e lo sport, in particolare il calcio, sono infatti sempre stati legati a doppio filo. L’oratorio ha spesso ospitato tornei di calcetto, ping pong e anche pallavolo, anche questi recuperati da chi gestisce l’oratorio.

Brattirò e Aicem Calabria. Quando il lavoro paga

Insomma, questo motore e gli ingranaggi che gli ruotano attorno sembrano aver trovato degli incastri perfetti, pur con qualche inceppo, ma i risultati iniziano ad arrivare.

Aicem, Aicem Calabria e l’oratorio fanno infatti squadra per partecipare al Premio Città di Roma, indetto da Opes, precisamente nella sezione “Lo Sport per la Sostenibilità”. Viene steso un progetto, che prevede alcune sfide a tema sostenibilità ed un evento finale multisport, a cui parteciperà Brattirò e non solo.

Il 18 aprile, arriva la notizia tanto attesa: “SSSfidiamoci…Sport, Sostenibilità e Sorrisi” (questo il nome del progetto) ha vinto il Premio Città di Roma, che oltre al premio fisico consiste di una discreta somma di denaro che verrà utilizzata per le attività proposte.

Oltre alla vittoria, è il caso di far notare come si tratti di una “prima volta”. Infatti non era mai successo prima, a Brattirò, di concorrere per un premio così importante ed arrivare persino alla vittoria su scala nazionale.

Un premio che soprattutto farà prendere coscienza del proprio valore alla comunità stessa. Quel piccolo campetto in cemento ha unito molte persone, attraverso il gioco, l’organizzazione di eventi e la voglia anche di stare insieme.

Il senso di “Fare Comunità”

Sta proprio in questo la vera essenza del “fare comunità”: l’esserci. Che non è fare mostra di sé, ma agire per il bene della comunità. Fare solo presenza, a Brattirò non è previsto.

Perché cose di questo tipo non si fanno per avere riconoscimenti, perché se ne parli o per vantarsi, ma appunto per amore della comunità. Un po’ come la fiamma olimpica viene alimentata durante tutto il periodo dei giochi, siamo certi che il fuoco di questa comunità continuerà ad ardere, sempre più forte.

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