Come è cambiata la retorica del viaggio nella comunicazione social

retorica del viaggio

 

Negli ultimi anni, la retorica del viaggio sui social network ha subito una trasformazione significativa. Con l’avvento di piattaforme come Instagram e TikTok, il modo in cui le persone percepiscono e condividono le esperienze di viaggio è cambiato radicalmente. Questa trasformazione ha portato a una saturazione di contenuti legati al viaggio, in particolare quelli creati da influencer e blogger, spesso criticati per la loro rappresentazione edulcorata e irrealistica delle destinazioni turistiche.

L’impatto degli influencer sul mondo del viaggio

Gli influencer dei social media hanno giocato un ruolo cruciale nel plasmare la percezione del viaggio. Molti di loro hanno costruito carriere viaggiando gratuitamente o con soggiorni sponsorizzati da hotel e resort di lusso, creando contenuti che mostrano vacanze perfette in luoghi esotici. Queste immagini, spesso accompagnate da descrizioni scintillanti e filtrate, possono dare l’impressione che il viaggio sia sempre un’esperienza di lusso accessibile solo a pochi.

Tuttavia, questa rappresentazione ha iniziato a suscitare critiche. Non è un caso che sotto le foto di rinomate imprenditrici digitali, ci siano commenti a dir poco avvelenati che etichettano queste come “scroccone” e “false”.

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Esempio di foto “glamour” e patinata dei viaggi degli influencer

 

La verità è che sempre più persone sono stanche di vedere influencer che promuovono destinazioni in modo affettato, utilizzando gli stessi cliché visivi e narrativi: spiagge deserte all’alba, cene gourmet e pose perfettamente curate. Questo approccio tende a rendere il viaggio una merce, piuttosto che un’esperienza culturale e personale.

La disillusione è cresciuta, in parte, perché il pubblico è diventato più consapevole delle dinamiche dietro queste collaborazioni. Molti utenti dei social media ora riconoscono che i contenuti degli influencer sono spesso il risultato di accordi commerciali e non riflettono necessariamente la realtà dell’esperienza di viaggio. Le persone hanno sempre più bisogno di autenticità e trasparenza nei contenuti legati al viaggio.

La ricerca di autenticità e realismo

Negli ultimi anni, però, è emersa una nuova ondata di creator sui social media che si sforzano di offrire una narrazione del viaggio più autentica e realistica. Questi viaggiatori, spesso definiti “real travel bloggers” o “slow travelers”, si concentrano su esperienze genuine, evitando i filtri e le pose eccessivamente costruite. Invece di soggiornare in hotel di lusso, molti scelgono alloggi più modesti e autentici, come ostelli, case di famiglia o campeggi.

Un esempio emblematico di questa nuova retorica è quello di persone come Eva Zu Beck, una viaggiatrice che si distingue per la sua capacità di raccontare storie reali e toccanti dai luoghi che visita. Eva non si limita a mostrare le attrazioni turistiche principali; esplora la cultura locale, interagisce con le persone del posto e spesso documenta le sfide e le difficoltà che incontra lungo il cammino. Questo approccio non solo offre una visione più equilibrata e onesta del viaggio, ma arricchisce anche la narrazione con un senso di umanità e profondità.

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Eva Zu Beck in viaggio con il suo cane. Foto estrapolata dal suo account Instagram.

 

Un altro real travel blogger è Drew Binsky. Drew è noto per il suo impegno a visitare ogni paese del mondo, documentando le sue esperienze e condividendo storie autentiche e inedite. A differenza di molti influencer che si concentrano su destinazioni di lusso o su contenuti sponsorizzati, Drew si immerge nelle culture locali, esplora destinazioni meno conosciute e spesso interagisce con le comunità locali per raccontare storie uniche e autentiche dalle quali trarre importanti insegnamenti.

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Drew Binsky in viaggio in Amazzonia. Foto estrapolata dal suo account Instagram.

 

Anche in Italia ci sono creator che stanno cambiando il loro modo di raccontare i viaggi: fra questi c’è Federica Miceli che nei suoi canali social fornisce dei consigli su destinazione avventurose e inusuali, dritte per viaggi low cost e per chi ama viaggiare in gruppo. Una sua recente “serie”, che ha appassionato tutti gli utenti, riguardava il Cammino di Santiago raccontato giorno dopo giorno, con la semplice formula di condivisione di gioie e dolori, avanzamenti e rallentamenti, disagi fisici e momenti entusiasmanti.

Federica Miceli, al centro della foto, in un viaggio di gruppo a Fuerteventura. Foto estrapolata dal suo account Instagram.

 

Il futuro della retorica del viaggio sui Social Media

La crescente disillusione nei confronti della retorica del viaggio glamour promossa dagli influencer tradizionali e il successo di voci più autentiche suggeriscono che il futuro della narrazione del viaggio sui social media potrebbe essere più inclusivo e realistico. Questa nuova direzione incoraggia i creator a mostrare non solo i lati positivi del viaggio, ma anche le sfide, i compromessi e le realtà quotidiane che fanno parte dell’esperienza.

Inoltre, il concetto di “slow travel” sta guadagnando popolarità. Questa filosofia di viaggio enfatizza un ritmo più lento, permettendo ai viaggiatori di immergersi veramente nelle culture locali e di creare connessioni più profonde con i luoghi e le persone che incontrano. Questo approccio contrasta con la tendenza al “mordi e fuggi” che caratterizza molti contenuti di viaggio sui social media.

La retorica del viaggio sui social network continua a evolversi: è chiaro che gli utenti vogliono vedere esperienze di viaggio genuine e accessibili, piuttosto che un perpetuo sogno irrealistico di vacanze di lusso. Da questa prospettiva è facile immaginare che solo i creator che sapranno adattarsi a queste nuove aspettative avranno un impatto duraturo e positivo nel mondo del viaggio digitale.

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