Si è tenuta all’ospedale Spallanzani la conferenza stampa per diramare il primo bollettino medico del secondo paziente italiano colpito dal virus Ebola.
Proprio nei giorni in cui la Liberia festeggia la sconfitta del virus Ebola, l’Italia registra il suo secondo paziente infetto. Il Ministero della Salute, infatti, ha reso noto che il 12 maggio un professionista sanitario sardo di Emergency è risultato positivo al test Ebola. Del paziente, di cui non sono state rese note le generalità, si sa solamente che ha 37 anni e che ha prestato servizio volontario negli ospedali della Sierra Leone.
Si è tenuta oggi a mezzogiorno la conferenza stampa presso il centro ospedaliero Lazzaro Spallanzani per riferire delle condizioni del secondo paziente italiano infettato dal virus Ebola curato dal Dr. Giuseppe Ippolito. Si tratta del primo bollettino ufficiale delle condizioni del professionista sanitario dopo ventiquattro ore dal ricovero.
L’infermiere era tornato in Sardegna dall’Africa l’8 maggio. Nella tarda serata del 10 maggio, l’uomo ha manifestato i primi sintomi e è stato ricoverato d’urgenza nel reparto di malattie infettive dell’Ospedale di Sassari. Appena arrivato il risultato positivo al virus Ebola del test di automonitorazione, è stato organizzato dal Ministero della Salute e quello della Difesa il trasferimento in “alto biocontenimento” del professionista sanitario.
Il paziente è stato trasportato dall’Aeronautica Militare presso il centro ospedaliero romano Lazzaro Spallanzani, come da protocollo, nella notte del 13 maggio. Il Ministero della Salute e l’Agenzia Italiana del Farmaco hanno reso da subito disponibili i farmaci contro il virus Ebola allo Spallanzani, secondo le direttive dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. E’ stata seguita la stessa procedura di profilassi tenutasi nel novembre scorso per il medico siciliano Fabrizio Pulvirenti, poi guarito.
La Prefettura di Sassari e il Comando Carabinieri del Nas hanno attivato immediatamente la rete di emergenza intorno ai parenti del professionista sanitario. Emergency ricorda che il virus Ebola diventa virulento soltanto nel momento in cui vengono manifestati i sintomi, e che l’incubazione è all’incirca di ventuno giorni. L’Azienda Ospedaliero Universitario di Sassari, in un comunicato stampa, ha reso noto che “a scopo precauzionale sono state attivate le stabilite procedure di controllo e di sicurezza per le pochissime persone che hanno avuto contatti con il paziente”.
Non vi è una vera e propria cura efficace al virus Ebola. Nè un vaccino per evitare che venga contratto. La procedura standard, nel momento della diagnosi della malattia, è il ricovero e la messa in isolamento del malato, per evitare il contagio di altre persone, data la grande virulenza dell’Ebola. Tutto quello che si può fare per chi è infetto è cercare di tenerlo idratato, abbassare la febbre e monitorarlo. La guarigione è affidata, per la gran parte, al sistema immunitario.
Si tratta per Emergency del secondo professionista sanitario infettato dal virus Ebola. Il primo, Fabrizio Pulvirenti, aveva contratto anch’egli il virus Ebola durante il suo periodo di volontariato in un centro medico gestito da Emergency in Sierra Leone. Annunciata la sua infezione il 24 novembre 2015, è stato dichiarato guarito il 2 gennaio 2015, sempre nell’ospedale Lazzaro Spallanzani. “Accidenti, mi dispiace. Faccio i miei migliori auguri all’infermiere di Emergency, so che allo Spallanzani è in buone, anzi in ottime mani”, ha dichiarato Pulvirenti alla notizia del secondo ricovero.
Centrale il ruolo svolto da Emergency in Sierra Leone, nella lotta contro il virus Ebola. A Emergency e ai suoi volontari si devono, infatti, l’apertura di un Centro di cura per i malati di Ebola, poi convertito in un centro d’isolamento, di un Posto di Primo soccorso e di un altro Centro di cura, sparsi su tutto il territorio. Alla conferenza stampa tenutasi oggi presso lo Spallanzani era presente anche Rossella Miccio rappresentate di Emergency
La Sierra Leone è uno degli ultimi due paesi africani, insieme alla Guinea, a non essere stata ancora dichiarata libera dal virus Ebola. Quella che colpito l’Africa Occidentale nell’ultimo anno è stata la 26esima epidemia di Ebola, da quando è stato scoperto nel 1976. Particolarmente dura è stata per Liberia, Guinea e Sierra Leone, con oltre ventiseimila persone contagiate e undicimila morti. Iniziata nel dicembre 2013 in Guinea si è poi diffusa in Liberia e Sierra Leone.
Il 9 maggio l’Organizzazione Mondiale della Salute ha dichiarato finalmente sconfitto il virus Ebola in Liberia, dopo quarantadue giorni dall’ultimo caso accertato. Mentre gli ultimi pazienti infetti risalgono al 5 maggio in Guinea, e appena al 6 in Sierra Leone, proprio dove l’infermiere sardo ricoverato allo Spallanzani e Pulvirenti operavano.


