Galliani spezza le catene, poi torna indietro

Che gratitudine, riconoscenza e rispetto non siano sentimenti vicini e consoni al calcio moderno di certo non ci stupisce, ma che un simbolo, un manager vincente e uno dei principali protagonisti del grande Milan, Adriano Galliani, avrebbe dovuto abdicare in questo modo sembrava veramente anacronistico.

Dopo l’uscita di Moratti, un altro grande protagonista del nostro calcio è stato vicino all’addio. Ma se per il Presidente dell’ Inter le motivazioni erano principalmente di carattere economico, per Galliani, che ricopre da quasi 28 anni la carica di Amministratore Delegato, ruolo di primo piano negli assetti societari, i problemi sono di altra natura e nascono da quando la dottoressa Barbara Berlusconi ha deciso di occuparsi in prima persona del “giocattolo” Milan. Da parecchi mesi i rapporti fra i due scricchiolavano e le dichiarazioni della figlia del Presidente ad inizio Novembre sulla criticabile gestione societaria hanno fatto il resto. Con un laconico ed inesorabile “non mi farò rosolare” Galliani aveva preso la decisione che forse mai avrebbe voluto prendere. Lasciare il Milan ed un grande pezzo della sua vita. Ecco B.Berlusconi dall’alto della sua esperienza di manager, di amministratore d’azienda e di ex fidanzata di Pato si è sentita in dovere di redarguire un “neofita” del calcio e un manager alle prime armi che in quasi 28 anni di Milan ha vinto 8 Scudetti, 5 Champions, 2 Intercontinentali, 1 Mondiale per club, 5 Supercoppe Europee, 6 Supercoppe Italiane ed 1 Coppa Italia. 28 trofei in bacheca e campionissimi portati all’ ombra della Madonnina del calibro di Van Basten, Gullit, Rijkaard, Savicevic, Shevchenko, Nesta, Kaka e Seedorf, solo per citarne alcuni, rendono l’ idea dell’ epopea vincente dell’A.D. rossonero. Evidentemente sarebbe bastato questo cambio dirigenziale per risolvere tutti i problemi e per far ritornare il Milan vincente. Ironia a parte, non sono contrario ai cambi generazionali, anzi, e neanche ai nuovi modelli gestionali e manageriali e né tantomeno alle disincrostazioni dei poteri consolidati, ma in questa circostanza sarebbe stato più opportuno gestire in maniera più soft questo passaggio facendo concludere la stagione all’ attuale A.D. e rimandando ogni scelta e decisione a stagione ultimata. Nelle ultime ore, dopo una lunga cena tra Galliani ed il Presidente Berlusconi, si è cercato di ricucire il profondo strappo e proprio il Presidente, da sempre legatissimo all’A.D., avrebbe detto che la situazione si è ricomposta. E da oggi il Milan, per volere del Patron, avrà due Amministratori Delegati, Galliani si occuperà delle vicende sportive e Barbara di tutti gli altri aspetti societari. Credo che l’intervento di mediazione che in apparenza sembra essere riuscito non può non nascondere una rottura oramai consumatasi e di non facile ricomposizione e magari ha lo scopo di tenere tranquillo e sereno un ambiente che in questa stagione ha vissuto spesso momenti tribolati. Di certo Barbara Berlusconi ed Adriano Galliani rimarranno sulle loro posizioni e per adesso continueranno a viaggiare, seppur molto vicini, su strade parallele che difficilmente si incontreranno.

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