La  fondazione “Aiutare i bambini” che ha attivato, dallo scorso giugno, il progetto “Adozione in Vicinanza” che permette a chiunque di supportare le famiglie italiane in difficoltà per consentire ai propri figli di essere inseriti nelle strutture locali.
In periodi di crisi il senso di solidarietà e lo spirito d’iniziativa si fa più forte, e in particolare noi italiani siamo molto bravi a inventare delle strategie per affrontare le difficoltà .
L’iniziativa è semplice, si tratta di donare 15 euro al mese per contribuire a pagare la retta dell’asilo a un bambino che non se lo può permettere. In soli sei mesi 400 sono state le adozioni di bambini, dal Piemonte alla Sicilia, attivate grazie al progetto che ha tra l’altro permesso a molte strutture di non chiudere e intende soprattutto consentire, come racconta il portavoce dell’iniziativa Alex Gusella, di favorire il rientro a lavoro delle madri.
L’intento dell’iniziativa è quello di supportare la solidarietà a breve distanza, quindi famiglie italiane che supportano bambini italiani, ma la notizia ha già iniziato a varcare i confini del Bel Paese e il giornale inglese “The Independent” titola con “La carità inizia a casa per gli italiani colpiti dalla recessione”. Sotto una foto del neo premier Renzi, il giornalista racconta delle devastanti disparità di reddito in un paese che in Europa rappresenta il centro della moda, del calcio e della raffinatezza.
“La disoccupazione dei giovani è al 40% e il tasso di occupazione femminile è al 50%, tra i peggiori d’Europa, e il 24% delle famiglie vive in uno stato di deprivazione” continua l’articolo sul The Indipendent.
Secondo il report “Noi Italia” dell’ISTAT, infatti, il 24,9% delle famiglie nel 2012 era in una condizione di deprivazione, soddisfacendo 3 dei 9 criteri per la povertà indicati dall’agenzia. Tra i quali c’è l’impossibilità di affrontare spese impreviste, non riuscendo a gestire i pagamenti di prestito o di essere in grado di permettersi un pasto ad alto contenuto proteico almeno una volta ogni due giorni.
Gli esperti hanno da tempo messo l’accento sul rischio di crisi di povertà infantile negli ultimi anni. Lo stesso presidente di Unicef Italia, Giacomo Guerrera, ha espresso la sua preoccupazione per la portata “estremamente allarmante” del problema nel suo paese dichiarando “Alcuni paesi stanno facendo molto meglio di altri per proteggere i più vulnerabili. Dato che la situazione non sta migliorando, è necessaria un’azione”.
In questo clima si colloca il progetto della fondazione, che conferma come il Terzo Settore continua a cercare soluzioni e a dare risposte a un paese che da tempo ha smesso di fare dei suoi cittadini una priorità .

