Gli Usa iniziano i bombardamenti sul Vietnam

Il 18 marzo del 1959 l’aviazione americana inizia i bombardamenti in Vietnam. Fino a quel momento gli Usa non erano ancora stati direttamente coinvolti nel conflitto asiatico.

Nel 1959 il Vietnam era il frutto della spartizione fatta delle potenze mondiali alla conferenza di Ginevra del 1954. L’allora Indocina, ex colonia francese, fu divisa in Laos, Cambogia, Vietnam del nord e Vietnam del sud. Il Vietnam venne quindi diviso in due dal 17esimo parallelo. Il nord guidato dall’eroe dell’indipendenza dalla Francia Ho Chi Min, era una repubblica comunista, sotto la protezione di Unione Sovietica e Cina. Il sud divenne una repubblica filo-occidentale. Si credeva quindi di adottare la stessa soluzione attuata in Corea. Obiettivo del nord fu comunque quello di riunificare la penisola riprendendo il controllo del sud e della su capitale Saigon. Gli Usa impegnati fin dagli anni della guerra franco-indocinese (1945-1956), dapprima con aiuti bellici, successivamente aviazione e osservatori militari per guidare l’esercito sud vietnamita dopo la ritirata dei francesi.

Fu una costante escalation, portata avanti in particolare dai presidenti americani Kennedy e Johnson per tutti gli anni 60. Fu un conflitto con conseguenze negative per gli Usa, la schiacciante superiorità degli armamenti non basta per avere la meglio dell’esercito del nord e dei vietcong, più abituati ad un conflitto modello guerriglia nella giungla, in cui i mezzi americani perdevano efficacia. Gli Usa pagarono con quasi 60.000 morti e centinaia di migliaia di feriti e mutilati. Ne uscì una nazione divisa e spaccata. L’opinione pubblica considerava assurda una guerra in luogo così lontana dai propri confini, fermare l’avanzata del comunismo in Asia ormai non faceva più leva nella maggioranza della popolazione. Nel 1975 la ritirata di tutte le forse dal territorio vietnamita.

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