Per la prima volta, dopo 16 anni, il Presidente del Consiglio italiano incontra il Terzo Settore e spiega, durante l’intervista aperta di Riccardo Bocaccina, le priorità e i passaggi essenziali per il rilancio del Paese attraverso un vero e proprio cambio di mentalità in un Settore che per Renzi è e deve essere considerato il Primo.
Non è la prima volta, a dire il vero, che Renzi si occupa di tali temi mostrando un particolare interesse nei confronti delle organizzazioni no profit e il loro prezioso lavoro sul territorio italiano. A partire dal suo programma delle primarie, infatti, Renzi affermo a chiare note che seppure “Lo chiamano Terzo Settore … in effetti è il primo”, per poi ribadire il concetto sia all’uscita dalla stanza del Presidente Napolitano dopo la definizione della lista dei ministri, che di nuovo alla conferenza stampa del primo Consiglio dei Ministri dicendo «… noi, sul Terzo Settore investiamo».
Anche in questa occasione Renzi dimostra di voler rafforzare la sua apertura, e quella del governo, nei confronti del Terzo Settore e anzi, rispondendo alle domande del direttore del giornale Vita, spiega il senso che da al mondo del volontariato e del non profit rilanciando agli operatori presenti la possibilità di trovare insieme una soluzione al problema crisi di questo paese.
“Noi siamo in una crisi in cui costantemente ci raccontano soltanto i numeri di difficoltà economici. Se vi dicono cos’è il benessere, noi ragioniamo del Pil, del conto in banca. A mio giudizio la rivoluzione culturale di cui noi abbiamo bisogno, e che necessita di una risposta politica ma la politica per sua stessa natura non basta, e quindi chiama in causa voi, perchè il problema siete in grado di risolverlo, o non risolverlo anche voi, direi soprattutto voi. Perchè benessere significa non soltanto stare bene dal punto di vista economico. Significa una qualità della vita per cui il fatto di avere una moltitudine di relazioni personali, di realtà del volontariato, di associazionismo vivo, di soggetti sociali protagonisti, anche se non è considerato un indicatore economico è un indicatore fondamentale per la qualità di un popolo. Se questo è vero, il punto centrale da cui si muove il nostro governo è che dalla crisi si esce provando a rivoluzionare il nostro modo di concepire l’Italia. E allora dalla crisi si esce mettendo si, al centro la questione educativa in tutti i suoi aspetti e assetti […] Ma il primo vostro compito, per me, non è quello soltanto di una rivendicazione […] Il primo punto è che voi ricordiate all’Italia quello che l’Italia è. Io domando a voi, anche a voi mondo del Terzo Settore che per me è il primo: siete disponibili anche voi a rimettervi in gioco e a dire che in larga parte del nostro Terzo Settore, che noi definiamo primo, c’è bisogno di un cambio di mentalità? Questo non è il giochino per addetti ai lavori che sanno o non sanno cosa fare. Questo è un pezzo della scommessa culturale educative ed economica del Paese.”
(credit, video dal Canale Youtube Vita)

