Godard ha rotto. Cannes e le cronache dal sofa Vol. 2

Bello bello bellissimo. Come dire bell’armadio, bella a’ buasserì, ma nun te pago. Lo diceva Sordi al buon Aronne Piperno.

Sprofondato sul divano, cupio dissolvi, computer sulle gambe all’altezza pelvica e sterilità assicurata.

Le ultime da Cannes. Godard a 83 anni suonati ci vende ancora un po’ d’aria fritta, come se non ne avessimo già comprata abbastanza della sua, dal Disprezzo in poi. Vorrei poter dire al Maestro di godersi la vecchiaia in Svizzera o in qualche altro luogo altrettanto ameno e fiscalmente conveniente, scatenando così le ire del mio amico Dottò. Il mio amico Dottò è un cinefilo onnivoro e di bocca tanto buona che è assolutamente incapace di criticare un film. Lo chiamo.

-Dottò, Godard ci ha veramente rotto, perché non si ritira in campagna insieme a De Oliveira?

-Oh Dio, Non le posso sentì ‘ste cose, sei un provocatore! Clic.

La telefonata è conclusa, ho sfogato la mia rabbia e posso passare ad altro. Per esempio, oggi viene proiettato all’interno della Settimana della Critica  Più buio di mezzanotte.

L’espressione è utilizzata in Sicilia almeno da 30 anni per indicare la situazione economicopoliticasociale dell’Italia. Spero che il film tratti con decisione di questo tema, invece sembra che Riso racconti una storia di omosessualità tormentata, ma anche una storia d’amore in guisa di romanzo di formazione. Una cosa nuova insomma.

Mi restano ancora poche righe per trattare di Asia Argento e delle due Rohrwacher ma decido di farlo la prossima volta. Meno male che a Cannes quest’anno c’è l’omaggio alla Trilogia Del Dollaro restaurato dalla cineteca di Bologna, così finalmente possiamo rivederci in loop il vecchio Clint con sigaro e senza. Vorrei trattare altro ma la mia dolce colite mi avverte che è il caso di andare a dormire. Lei mi aspetta a letto…ha decisamente voglia di me. Come faccio a rifiutare?

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