Nasce Robert Allen Zimmerman, Bob Dylan

Bob Dylan, ma prima Robert Allen Zimmerman nacque il 24 maggio 1941 in Minnesota. I suoi nonni paterni, emigrarono dall’Ucraina negli Stati Uniti dopo i pogrom antisemiti del 1905.

I nonni materni erano ebrei lituani emigrati in America nel 1902 e i suoi genitori facevano parte della comunità ebraica della zona.

Robert visse a Duluth fino a sette anni e in seguito alla malattia del padre la famiglia si trasferì a Hibbing, dove passò il resto della sua infanzia. Passò gran parte della sua giovinezza ascoltando la radio e imparando a suonare il pianoforte. Già ai tempi della scuola fondò il suo primo gruppo rock. Il primo amore di Dylan infatti fu proprio il rock ’n’ roll ma durante le scuole superiori crebbe il suo interesse per la musica folk e gli strumenti acustici. Trasferitosi a Minneapolis iniziò a suonare in un caffè vicino al campus universitario. Nello stesso periodo conobbe la poetica di Dylan Thomas e iniziò a farsi chiamare Bob Dylan. Alla fine del primo anno abbandonò il college ma rimase a Minneapolis per frequentare l’ambiente musicale folk della città. Nel gennaio del 1961 si trasferì a New York per suonare e far visita in ospedale al suo idolo Woody Guthrie. Guthrie era stato una rivelazione per Dylan ed ebbe una grande influenza sulle sue prime composizioni. La voce di Dylan colpì il critico musicale Robert Shelton del New York Times e John Hammond della Columbia Records che lo scritturò, permettendogli così di registrare il suo primo album in cui vi erano canzoni della tradizione folk, blues, gospel e due inediti. L’album vendette solamente cinquemila copie nel primo anno. Con il suo secondo album, “The Freewheelin’ Bob Dylan”, pubblicato nel 1963, iniziò a farsi conoscere da un pubblico più numeroso. Molte delle canzoni dell’album vennero considerate canzoni di protesta. Una delle sue più famose canzoni, “Blowin’ in the wind”, deve parzialmente la sua melodia a una canzone tradizionale degli schiavi mentre il testo tratta della situazione sociale e politica. La canzone “A hard rain’s A-Gonna fall”, con i suoi velati riferimenti al disastro nucleare, ebbe una grande risonanza dopo la crisi dei missili di Cuba, avvenuta qualche mese prima dell’uscita della canzone. Nel 1963 Bob Dylan era diventato un personaggio di rilievo del movimento per i diritti civili e cantò alla Marcia su Washington. Il suo album successivo, “The Times theyare a-Changin'”, rappresenta il lato più politico di Dylan. Il disco infatti tratta temi come l’assassinio dell’attivista per i diritti civili Medgar Evers e la povertà generata dal tracollo delle fattorie e delle città minerarie. Verso la fine del 1963, Dylan si sentì imprigionato dal movimento folk e di protesta. I suoi testi cominciarono a essere più introspettivi e personali. “Another side of Bob Dylan” registrato in una sola sera nel 1964, è caratterizzato da appassionate canzoni d’amore, mentre altre si rifanno agli inizi musicali rock di Dylan. L’immagine di Dylan cambiò rapidamente, passando da quella di leader del movimento folk a quella di rock star. “Bringing it all back home” uscì nel 1965 e segnò un profondo cambiamento stilistico: è il primo album in cui Dylan viene accompagnato da strumenti elettrici. Non c’è più traccia in queste canzoni dell’impegno sociale.

Nel giugno 1965 uscì il singolo “Like a rolling stone”. Il sound della canzone influenzò l’album successivo “Highway 61 Revisited”, intitolato come la strada che porta dal Minnesota a New Orleans. Cominciò così un tour che portò Dylan in giro per il mondo e che culminò con il concerto alla Royal Albert Hall nel 1966. Una mattina di luglio Dylan ebbe un incidente in moto e fu subito ricoverato. Per più di un anno, Dylan non si mostrò in pubblico. Nel 1968, Dylan ricomparve per celebrare il suo vecchio maestro Guthrie in un concerto in suo onore. Dopo qualche anno vide la luce il disco di maggior successo della sua carriera: “Desire”. Nella canzone “Hurricane” dedicata al pugile Rubin Carter, incarcerato ingiustamente per un omicidio non commesso, Dylan ritrova la sua vena protestataria. Alla fine del 1978, Dylan subisce un profondo cambiamento e si converte al Cristianesimo e pubblica un intransigente album religioso. Quando nel 1983 uscì “Infidels” tutto questo sembrava non essere mai esistito. Nel 1985 Dylan ritorna alla ribalta lanciando l’idea per il Farm Aid in aiuto dei contadini americani. Da questo momento in poi Dylan andrà in tour tutti gli anni a venire. I successi si alterneranno ai fallimenti. Nel 1997 all’improvviso si diffonde la notizia che Dylan è stato ricoverato in ospedale per problemi al cuore. Nonostante ciò Dylan non intende fermarsi e ritorna alle radici con due album dicover di vecchie canzoni blues e folk.

La maggior parte delle sue canzoni più conosciute risale agli anni Sessanta, quando l’artista si è posto come figura chiave del movimento di protesta americano. Canzoni come “Blowin’ in the wind” e “The times they are A-Changin'” sono diventate gli inni dei movimenti pacifisti.

Tra i molti riconoscimenti che gli sono stati conferiti vi sono il Polar Music Prize e il Premio Pulitzer.

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