Tina Anselmi viene nominata ministro

Il 29 luglio 1976 viene nominata Ministro del Lavoro e della Previdenza sociale, per la prima volta nel governo italiano, una donna: Tina Anselmi

Tina Anselmi, nata a Castelfranco Veneto nel 1927, assiste da giovanissima all’impiccagione di alcuni partigiani e decide quindi di diventare staffetta per il movimento di Restistenza. Successivamente si iscrive alla Democrazia Cristiana e intraprende gli studi in Lettere all’Università Cattolica di Milano. Diventa maestra e nel frattempo dirige il sindacato prima dei tessili, poi delle insegnanti elementari. Dal 1958 diviene incaricata nazionale dei giovani della Democrazia Cristiana e nel 1963 viene eletta nel comitato direttivo dell’Unione europea femminile per poi diventarne vicepresidente. Dal 1968 al 1992 viene eletta deputata nella circoscrizione di Venezia-Treviso. È proprio nel corso di questo lungo periodo che si occupa prevalentemente della famiglia e del ruolo della donna, prendendo parte alle commissioni Lavoro e previdenza sociale e Affari sociali. Dopo essere stata sottosegretaria per tre volte, nel governo Andreotti III diviene Ministro del Lavoro e della Previdenza sociale. È la prima volta che in Italia una donna dirige un Ministero. Successivemente sarà a capo del Ministero della Sanità per due mandati. Dopo essersi occupata della legge sulle pari opportunità, nel suo ultimo mandato si è occupata della riforma che ha introdotto il Servizio Sanitario Nazionale.

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