Il disastro di Marcinelle

L’8 agosto 1956 un incendio in una miniera a Marcinelle, in Belgio, provoca la morte di 262 minatori, di cui 136 erano emigranti italiani

L’incendio avvenne la mattina dell’8 agosto 1956 nella miniera di carbone Bois du Cazier, a Marcinelle. Il disastro fu causato dalla combustione ad alta pressione di olio e fu innescato da una scintilla elettrica, propagandosi in tutta la miniera. Dei 275 operai che si trovavano al momento dentro il pozzo, 262 persero la vita. Un operaio italiano, che si trovava all’interno della miniera, caricò un ascensore che però non avrebbe dovuto essere usato. Mentre il sistema si mise in moto, l’ascensore si inceppò poiché il vagoncino pieno, che sporgeva di 80 cm, si scontra con quello vuoto all’interno di un altro ascensore. In superficie, un operaio ignaro di quello che sta accadendo, fa ripartire l’ascensore, i vagoncini sporgenti urtano il sistema di invio, la cui putrella trancia una condotta d’olio, i fili telefonici e due cavi in tensione causando l’incendio. Gli operai morirono a causa del fumo e delle esalazioni di gas che li fecero soffocare prima che fossero raggiunti dalle fiamme. Il fuoco impedì l’accesso dall’esterno e quindi rese molto difficili le operazioni di soccorso. Soltanto verso le 14:00, una squadra di soccorso riuscì a scendere attraverso il primo pozzo della miniera e scoprì tre sopravvissuti. Più tardi vengono tratti in salvo altri minatori per un totale di 13 superstiti. Morirono 136 italiani e 95 belgi, la maggior parte rimasero bloccati a più di mille metri di profondità. Solo dopo la tragedia di Marcinelle, si decide di dare in dotazione ai minatori le maschera antigas e di concedere migliori condizioni lavorative.

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