6 luglio 1971: muore Louis Armstrong

6 luglio 1971: muore Louis Armstrong

Trombettista jazz, uno dei massimi esponenti di questo genere musicale, ha dato un’impronta del tutto nuova alla musica afroamericana.

Louis Daniel Armstrong, noto anche con il nome di Satchmo o Pops, nasce a New Orleans il 4 agosto del 1901, è stato uno tra i più importanti trombettisti e cantanti jazz statunitensi del XX secolo.

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Riguardo la sua nascita vi è un piccolo retroscena: Armstrong ha sempre dichiarato di essere nato il 4 luglio (giorno di festa nazionale negli Stati Uniti) del 1900 e fu solo verso la metà degli anni ottanta che la sua vera data di nascita venne scoperta grazie all’esame dei documenti battesimali.

Armstrong crebbe nel fondo della scala sociale, in una città caratterizzata da forte discriminazione razziale, ma anche appassionata a quel tipo di musica che ai tempi veniva chiamato “ragtime” e non ancora “jazz”. Pur avendo avuto una gioventù difficile, (finì in riformatorio giovanissimo), Armstrong non considerò mai quegli anni negativamente e ne trasse anzi ispirazione. In un’intervista dichiarò: “Ogni volta che chiudo gli occhi per soffiare nella mia tromba, guardo nel cuore della buona vecchia New Orleans… Mi ha dato qualcosa per cui vivere.”

In riformatorio Louis Armstrong trova il modo di far musica: entra a far parte prima del coro dell’istituto e successivamente della banda, dove inizia suonando il tamburo. Prende anche le prime lezioni di cornetta. Il merito è tutto del suo maestro, Peter Davis, che gli dà l’opportunità di studiare i rudimenti di questa sorta di “succedaneo” della tromba. La banda dell’istituto è molto amata dagli abitanti e gira le strade suonando melodie in voga all’epoca come la celeberrima “When the Saints Go Marchin’in” che, recuperata parecchi anni dopo, diventerà uno dei suoi cavalli di battaglia.

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Solo dal novembre del 1918, incentivato dal lavoro sui “riverboats” (i battelli che navigavano sul fiume Mississippi), Armstrong impara a decifrare le partiture, diventando in questo modo un musicista completo. Dopo qualche anno di questo faticoso regime, nel 1922 si trasferisce a Chicago.

Dopo una serie di tournè nella Creole Jazz Band di KIng Oliver, si arriva al 1924, anno particolarmente importante per “Satchmo”. Si sposa, lascia l’orchestra di Oliver ed entra nella big Band di Fletcher Henderson, un colosso del jazz che disponeva di una delle migliori orchestre del tempo, zeppa di solisti di pregio. Come riprova del salto di qualità, Armostrong ha l’opportunità di incidere brani con Sidney Bechet, Bassie Smith e molti altri.

Da quel momento è solo un susseguirsi di successi, e proprio per la sua presenza carismatica contribuisce a rompere ogni barriera razziale diventando una delle prime star di colore nella musica. La sua vita, oltre ai concerti dal vivo e alle tournée, si arricchisce di collaborazioni (ad esempio con Zilmer Randolph), e comincia anche ad aprirsi al cinema, apparendo in alcune pellicole; tra queste ne ricordiamo una, “Alta società” (High society) del 1956, di Charles Walters, con Grace Kelly, Bing Crosby e Frank Sinatra, in cui il musicista introduce e conclude la prima e l’ultima scena del film.

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Fu un attivo massone, membro della Loggia Montgomery nº 18 di New York. Armstrong era un importante sostenitore finanziario di Martin Luther King Jr. e di altri attivisti per i diritti civili, ma di solito preferiva lavorare silenziosamente dietro le quinte, senza mischiare i suoi ideali politici con il lavoro. Proprio per questo, fecero notizia le poche occasioni in cui rese pubbliche le proprie idee: l’episodio più importante in questo senso fu la violenta critica che Armstrong rivolse al Presidente Eisenhower, in occasione del conflitto tra segregazionisti e anti-segregazionisti che ebbe luogo a Little Rock, Arkansas nel 1957.

Tra le canzoni più conosciute di Armstrong ricordiamo: What a Wonderful World, Stardust, When the Saints Go Marching In, Dream a Little Dream of Me, Ain’t Misbehavin’ e Stompin’ at the Savoy.

Nel 1964, Armstrong spodestò i Beatles dalla prima posizione della Billboard Top 100 con Hello, Dolly, la quale diede al trombettista 63enne il record per essere l’artista più anziano ad avere una canzone in prima posizione. La sua canzone Bout Time del 1964 venne inclusa nel film Bewitched (2005).

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Louis Armstrong venne a suonare in Italia nel corso di tre tournée internazionali, nel 1935, e le successive nel 1949 e nel 1952. Durante questa visita Armstrong incise alcuni pezzi in trio con Nunzio Rotondo e Nini Rosso, ed inoltre prese parte al programma radiofonico “Varietà internazionale” andato in onda dagli studi di Firenze della RAI il 25 ottobre del 1952. La registrazione di quel programma è stata di recente pubblicata su un CD intitolato “Satchmo Live in Florence ’52”.

Il re del jazz muore il 6 luglio 1971 per un infarto all’età di sessantanove anni, undici mesi dopo aver suonato al famoso show nell’Empire Room del Waldorf-Astoria.

Poco prima della morte aveva detto: “Penso di aver avuto una bella vita. Non ho pregato per ciò che non potevo avere e ho avuto all’incirca tutto ciò che desideravo perché ci ho lavorato”.

 

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