Parigi Fashion Week: moda uomo dai mille volti

Parigi Fashion Week

Si è conclusa ieri l’edizione di Mode à Paris dedicata alla moda maschile Autunno/Inverno 2016-2017. Una Parigi Fashion Week all’insegna delle sorprese e delle novità.

Al famoso evento della Parigi Fashion Week hanno sfilato i principali marchi francesi, ma anche molti marchi internazionali e asiatici. Dai giapponesi Comme des Garçons e Junya Watanabe, (presenti da sempre) alle maison inglesi come Paul Smith e italiane come Valentino.

La stilista giapponese Rei Kawakubo ha sfilato a Parigi con due collezioni uomo: quella principale, Comme des Garçons Homme Plus parigi fashion weeke Comme des Garçons Shirt, con abiti più casual. Kawakubo, famosa per i suoi abiti scenografici ed eccentrici, tramite le sue collezioni riesce a comunicare messaggi a sfondo sociale. Per la collezione uomo di quest’anno ha creato abiti ispirati a delle armature, con spalline rinforzate e maniche nate dall’unione di tessuti di vario tipo. Immancabili le fantasie floreali, sulle stampe dei tessuti e sui modelli stessi, una sfilata che ricordava le proteste pacifiste contro la guerra in Vietnam, così definita. Una collezione variegata che in qualche modo ricordava anche i completi indossati da Oliver Twist, il protagonista del famoso romanzo di Charles Dickens.

Il brand francese Givenchy, disegnato da Riccardo Tisci, ha invece incentrato il suo lavoro di ricerca sulle sottoculture, proponendo alla Parigi Fashion Week uno stile underground. Per la collezione uomo presentata a Parigi si è ispirato ai fan della musica heavy metal del Botswana, in Africa, prendendo spunto da alcuni lavori del fotografo sudafricano Frank Marshall. Ispiratosi soprattutto alla libertà di questi lavori, ha creato una serie di abiti con stampe di rettili, copertine di album, bomber con i colli di pelliccia e cappotti con frange.

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Lo stilista statunitense Thom Browne, conosciuto soprattutto per la sua linea uomo, ha presentato a Parigi una collezione ispirata ai club per gentiluomini, con look molto classici rivisitati in modo originale. Per ogni modello di abito, ha proposto tre versioni: nella prima versione un abito a brandelli, nella seconda un abito leggermente logorato e nella terza intatto. Tutti i modelli inoltre avevano il volto coperto da cappelli a bombetta dello stesso tessuto dei completi. Un tema nostalgico, avvolto in atmosfere ispirate al passato.

Protagonista anche Balmain, la casa di moda francese alla cui guida creativa c’è ora lo stilista Olivier Rousteing, che ha rilanciato la maison con uno stile strong: colori metallici, glitter e linee aderenti. Grande successo per Balmain, anche grazie alla collezione per il brand svedese H&M dello scorso novembre. Alla sfilata uomo ha proposto giacchini da torero con passamanerie dorate, pantaloni da biker in velluto e giacche dallo stile militare con bottoni dorati. Una sfilata molto seguita, aperta dai famosi modelli Jon Kortajarena, Lucky Blue Smith e Francisco Lachowski.

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Una sfilata che non delude mai quella di Valentino, un misto di ispirazioni: dall’Esistenzialismo di Sartre al viaggio nel mondo e dentro se stessi del film Into the Wild. Le linee semplici, con cappotti dritti in tinta unita o a quadri, con colori dal cammello, al nero, al grigio, onnipresente il rosso e un tocco di verde ottanio. Un grande successo soprattutto i poncho e i giubbini a fantasie etniche.

La collezione di Kenzo, il marchio giapponese con sede a Parigi, disegnato da qualche anno dagli stilisti Carol Lim e Humberto Leon, è stata un vortice di colori e fantasie geometriche su completi formali e abiti che ricordavano delle tute. Ispirati dal mondo dei social network, i due stilisti hanno dimostrato con questa collezione la loro voglia di diventare grandi. L’intento è stato quello di non proporre grandi novità in termini di design, ma creare ciò che il pubblico desidera.

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