I “piccoli oggetti meccanici” dei Belzer

Belzer

“Piccoli Oggetti Meccanici” è il nuovo album dei Belzer, band pop rock genovese che ha già dieci anni di attività musicale alle spalle.

Oggi la band è composta da Giulio Belzer (voce-chitarra- piano), Guido Buzzone (basso-cori-armonica), Massimiliano Breveglieri (chitarra) e Luciano Zambito (batteria).

L’album, “Piccoli Oggetti Meccanici”, è un non-concept che raccoglie dieci brani e vuole indagare i meccanismi interiori ed esteriori che guidano le nostre menti e vuole focalizzare l’attenzione “sui binari psicologici e sociali su cui le vite scorrono inconsapevolmente. O consciamente ma accompagnate dalle difficoltà del liberarsi” come dichiarato dalla stessa band e se ci fermiamo un attimo ci rendiamo conto che non c’è niente di più vero. La bellezza di questo disco sta nel fatto che ogni brano, ad un primo ascolto, sembra estremamente autobiografico quando invece, dedicandogli più attenzione, chiunque ci si può rispecchiare e trovare dei riferimenti alle proprie vicende personali. Come ci sia riuscito Giulio Belzer (autore di tutti i brani) a fare questo non lo sappiamo, ma la bravura di questo musicista è fuori discussione.

La voce calda, potente, dolce e anche rilassante è appoggiata su arrangiamenti curatissimi di natura pop-rock-melodici puliti e interessanti e soprattutto cantati in italiano, cosa che noi apprezziamo molto vista la continua e sempre più grande tendenza dei giovani nostrani ad esprimersi solo in lingua inglese.

“Piccoli Oggetti Meccanici” ha avuto l’onore di ospitare musicisti del calibro di Mauro Sabbione (tastierista dei Matia Bazar e dei Litfiba) e Marco Fadda (che ha lavorato tra gli altri con Ivano Fossati, Anna Oxa e Mario Biondi), che hanno contribuito ad arricchire alcuni brani dell’album come “L’Ignorante”, “Precauzione” e “L’uomo in aria”.

I brani che ci hanno colpito più di tutti sono “L’uomo in aria” che con la sua chitarra arpeggiata e il suono dell’armonica, da quella sensazione di essere la classica canzone da viaggio, quella che ascolti con le cuffie in macchina mentre guardi il paesaggio che scorre fuori dal finestrino, ”L’Ignorante”, dal testo divertentissimo, è un vero e proprio ritratto del comportamento superficiale di molti giovani d’oggi “Io la vedo come tutta la gente non guardo mai più attentamente. Io non ho mai dubbi e pentimenti, immune agli insegnamenti…” ed infine “Piccoli Oggetti Meccanici” la traccia conclusiva e che da il titolo al disco, sembra racchiudere tutte le caratteristiche musicali presenti nell’album.

A nostro avviso questo è un album che o piace al primo ascolto o non piace affatto, il che sicuramente è indice di una forte personalità di tutti i brani, ma quello che noi consigliamo agli scettici è invece di dargli più di un ascolto perché siamo certi che possiate trovare qualcosa di interessante e sicuramente qualcosa che riguarda anche voi.

Bravi Belzer!

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