Crisi Ferrari: terremoto che fa muovere il mercato

Crisi Ferrari: terremoto che fa muovere il mercato

Torniamo a parlare di Formula 1, ma questa volta in ottica mercato. Quello che, teoricamente, doveva essere un mercato molto statico, viene improvvisamente sconquassato da un terremoto, con epicentro la Ferrari.

Abbiamo tutti notato ultimamente l’ascesa del nuovo astro Ferrari: Charles Leclerc. Ovviamente però, nascendo una nuova stella, la conseguenza più immediata è che un’altra si stia spegnendo. Parliamo del compagno di squadra di Leclerc, Sebastian Vettel, nonché 4 volte campione del mondo. Purtroppo, dal GP di Germania dello scorso anno, Vettel non sembra essere più lo stesso. Con quella gara avrebbe potuto mettere una bella ipoteca su mondiale, ma ricordiamo bene come andò a finire: a muro e conseguentemente senza punti, regalando di fatto il mondiale a Lewis Hamilton.

Purtroppo per lui, il compagno che gli viene affiancato è un cavallo di razza, uno che proprio nelle retrovie non riesce a stare. Lo dimostra subito nel GP del Bahrain, firmando la prima Pole Position in carriera e chiudendo terzo in gara. Ma è dopo la pausa estiva e con l’entrata delle nuove componenti dell’auto che Charles Leclerc viene davvero fuori. 5 pole di fila e altrettanti podi, senza dimenticare le due vittorie di fila: Spa-Francorchamps e Monza.

Monza-Singapore: cominciano i guai in casa Ferrari

Ed è proprio da Monza che cominciano le scintille col compagno di squadra. Nel circuito nostrano infatti, contano molto le scie (per chi non lo sapesse, la velocità guadagnata quando c’è una macchina davanti a tagliare l’aria). Così, per ordine di scuderia, Vettel dovrà darla a Leclerc e dopo al contrario. La prima parte dell’accordo viene rispettata, ma non la seconda, vista la bagarre che si scatena nel Q3. Leclerc, per non perdere la Pole Position già guadagnata, non aspetta Vettel o le mosse degli altri piloti, lanciandosi per lo sprint finale. Le lamentele non tardano ad arrivare, ma si spengono subito il giorno dopo, quando il monegasco vince. “E’ perdonato” dice Mattia Binotto, team principal Ferrari.

A Singapore, il weekend successivo, Leclerc potrebbe farne tre di fila, ma la scuderia gli preferisce Vettel, che ritorna alla vittoria dopo più di un anno. Leclerc soffre questa cosa, o almeno così lasciano intendere le interviste “a caldo”. Infatti, qualche giorno dopo, il ragazzo è più indulgente “Quella vittoria serviva al team, ma soprattutto a Sebastian, quindi va bene così”. Che qualcuno lo abbia richiamato? Probabile.

Il “Patto di Sochi” e le sue conseguenze

La goccia che fa traboccare il vaso però, arriva in concomitanza col GP di Sochi. Nell’ambiente si parla di una sorta di “Patto di Sochi”: cioè i piloti dovranno guardarsi le spalle a vicenda, per ottenere il miglior risultato possibile, una doppietta primo e secondo posto. Leclerc centra la quarta Pole consecutiva, mentre Vettel si fa sorprendere da Hamilton e parte terzo. È di nuovo questione di scie: Leclerc deve darla a Vettel, per favorire la sua partenza e così viene fatto, tanto che il tedesco guadagna la prima posizione, con compagno al seguito. Durante la gara è il monegasco il più veloce dei due ma, nonostante l’ordine di scuderia, Vettel si rifiuta di cedere il posto. La conclusione: Vettel finisce a muro e si deve ritirare, mentre Leclerc deve accontentarsi di un terzo posto, dietro alle solite Mercedes. Lui che partiva dalla Pole.

La crisi così deve essere inevitabilmente aperta. “Parlerò con il team” dice Leclerc, scuro in volto, “si poteva fare molto meglio e io non posso essere felice di quel risultato”. Vettel non parla, capisce probabilmente che si tirerebbe solo altre critiche addosso. È evidente ormai che tra i due piloti della Rossa non corra buon sangue. “Mi dispiace per Binotto, lo capisco” dice Toto Wolff, il quale affrontò una situazione analoga ai tempi di Hamilton-Rosberg. I due infatti, nonostante fossero compagni di squadra, non se le mandavano a dire… Anzi! Si mandavano puntualmente fuori pista uno con l’altro, essendo entrambi in lotta per il mondiale. Rosberg però poi vinse il mondiale e si ritirò dal mondo del motorsport, mentre sia Vettel che Leclerc hanno entrambi un altro anno di contratto con la Ferrari.

Ma qualcosa si muove

Già dopo Monza Louis Camilleri, l’AD di Ferrari, aveva detto: “basta con le porte girevoli”. Riferimento molto poco casuale all’incidente di gara di Vettel, che si gira su se stesso e quasi causa un incidente, impattando sull’auto di Stroll. Ecco che quindi il tedesco sembra l’indiziato principale per andare via anzitempo dalla Ferrari. Senza contare che, a suo sfavore, ci sono altri fattori, quali l’età (32 anni) e il fatto che non sia più incisivo come prima. Leclerc, dal canto suo, può stare tranquillo: la Ferrari lo ha cresciuto nella sua Academy da quando aveva 14 anni e adesso sta dimostrando tutto il suo valore. Certo è che non possono lasciarselo scappare a Maranello.

Mercato esplosivo!

E a questo punto è proprio il mercato che si intriga. Mentre prima non dovevano esserci grandi movimenti, con questo terremoto probabilmente ce ne saranno. La figura chiave in realtà è quella di Nico Hulkenberg, pilota tedesco della Renault, che non ha un contratto per il prossimo anno. Alla finestra ci sono: Williams, da cui andrà via Kubica; Red Bull, che dovrà probabilmente affiancare Max Verstappen e, udite udite, anche la Ferrari! Alla Rossa sono infatti alla ricerca di un buon secondo per Leclerc, e Hulkenberg sembrerebbe soddisfare tutte le caratteristiche. Ma, c’è un ma, alla Renault c’è anche Daniel Ricciardo, italianissimo di origini e anche super tifoso della Ferrari da quando è bambino. Anche lui rientra tra le opzioni e probabilmente non direbbe di no ad una proposta del genere.

In tutto ciò, Sebastian Vettel, che fine fa? Lui ha già detto che non vuole ritirarsi e allora ecco che i vecchi amici vengono in suo soccorso. Dalla Red Bull fanno sapere di aver già avviato i contatti e Vettel sarebbe favorito nei confronti di Hulkenberg, visto che la consuetudine della scuderia è di far correre piloti del vivaio, che il primo ha frequentato e il secondo no. Chissà a questo punto che ne sarà dei giovani Gasly e Albon, che stanno facendo del loro meglio proprio per guadagnarsi il posto!

Queste sono tutte speculazioni, ricordiamo, eppure stanno dando un nuovo senso al mercato piloti di quest’anno. Noi saremo qui a seguirne i contorni e siamo certi che non mancheranno sorprese!

Crisi Ferrari: terremoto che fa muovere il mercato

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