Assegnati i premi Roma Videoclip durante la Festa del Cinema 2019. La forza di musica, immagini e sociale nei video di Silvestri, Haber e Martinelli.
Chi l’ha detto che una festa non possa far riflettere? Il settore cinematografico sembra averlo imparato da tempo. E, forse anche per questo, alla Festa del cinema di Roma una sezione dedicata a musica e sociale non poteva proprio mancare. Dalla rassegna Alice nella Città, alla sezione Roma Videoclip, non mancano le occasioni per andare oltre la finzione dello schermo. Tanti infatti temi approfonditi nella manifestazione. A partire dal contrasto ai discorsi d’odio, fino a cortometraggi che spingono a riflessioni degne di una cultura attenta ad ogni tipo di tema. Così, il cinema, lo schermo e i linguaggi multimediali diventano ancora una volta strumenti sociali, capaci di diffondere messaggi importanti.
Festa del cinema di Roma 2019 – Roma Videoclip
Se quindi tutti parlano del red carpet e si affannano per avere una foto col personaggio del momento, su Openmag abbiamo deciso di raccontarvi anche qualcos’altro.
Cosa? Ad esempio quel lato un po’ meno chiacchierato della Festa del Cinema 2019.
Quello in cui è centrale più che mai l’idea che lo schermo restituisca spunti di riflessione e aiuti a ricordare che la forza di un racconto sta spesso nella sua verosimiglianza con la realtà. E quando i linguaggi per farlo sono tanti e diversi, la forza può aumentare e colpire il pubblico mostrando quello di cui a volte nella vita reale non ci si accorge più. Ecco perché i premi per i migliori videoclip (sociali) regalano un tocco in più a una festa del Cinema già scintillante e attraente.
Premiato, come miglior artista dell’anno per il connubio tra musica e cinema, il romano Daniele Silvestri (che proprio a Roma aprirà il suo tour nel fine settimana).
La canzone ‘Scusate se non piango’, tratta dall’album ‘La terra sotto ai piedi’, incanala infatti tutta la sua energia nel video del regista Giorgio Testi. Girato all’Angelo Mai, spazio autogestito da artisti, il videoclip unisce quindi alla forza del luogo quella di parole e musica.
Special award sociale e videoclip sociale
E la kermesse è un insieme di energia ed emozioni che circolano e passano dalla musica alle immagini. Come quelle di “Anima a brandelli” (regia di Fabio Sidoti e Michele Vitiello) che porta Maurizio Martinelli, direttore di Radio Italia anni 60 Roma, a vincere lo Special Award Sociale. “Questo videoclip – racconta Martinelli – è il risultato di una ricerca che fonda le sue radici nell’idea che possa esistere una scuola nuova in cui ogni studente si formi, ma allo stesso tempo racconti la propria esperienza di vita, attraverso la magia delle arti.”
Il video è infatti l’insieme di immagini provenienti da diversi istituti comprensivi di Roma e, come spiega Martinelli, “come in uno psicodramma, gli studenti diventano attori delle loro stesse paure. Un NO al bullismo chiaro e definito, secondo il linguaggio stesso dei ragazzi, che sono le prime vittime, ma anche i primi carnefici di questo fenomeno. Al di là del chiasso mediatico che ruota intorno alla parola BULLISMO, questo video non vuole trasmettere alcun messaggio moralizzante, ma semmai rappresentare una viva realtà.”
Realtà che trova il modo di esser raccontata anche da Haber, con le immagini che si susseguono nel video di “Nessuno poteva non sapere”. Uno spaccato di grande impatto sugli anni più recenti della nostra storia che tocca il mistero della scomparsa di Emanuela Orlandi fino ad arrivare alle violenze perpetrate nella scuola Diaz durante il G8 di Genova. Pochi minuti capaci di trasportare il pubblico in un limbo momentaneo generato dal turbinio di storia, ricordi e raccoglimento che lascia lo spettatore (e ascoltatore) stordito e, allo stesso tempo, più consapevole di essere un individuo inserito in un contesto storico, da esso spesso condizionato.
Il riscatto dell’attivismo
Roma Videoclip porta così sotto i riflettori la vita vera, fatta anche di problemi sociali da affrontare e risolvere. E se musica e cinema, si sa, funzionano da sempre, squarciare il velo dell’apparenza è un processo che richiede tempo, impegno e corretta comunicazione dei fenomeni da contrastare. Un processo nel quale tutti devono fare la propria parte e i videoclip premiati chiedono proprio questo: di esser visti e ascoltati. Perché solo scoprendo le debolezze si possono cambiare le cose, anche e soprattutto nel mondo reale.