Opera for Peace: diritti in musica a Villa Medici

Opera for Peace: diritti in musica a Villa Medici

La musica dà voce alla lotta per i diritti, grazie all’associazione Opera For Peace. E all’Accademia di Francia – Villa Medici di Roma, i giovani talenti coinvolti trasformano la magia in realtà.

La voce esce chiara, forte, limpida e avvolge con il suo timbro tutta la platea. Una voce così potente da nascondere il suo passato di lotte e privazioni mentre esegue, magistralmente, Puccini. Lei si chiama Khayakazi Madlala e viene dal Sud Africa, una terra che, sebbene sia lanciata verso uno sviluppo e una modernità più pieni, porta dietro con sé ancora gli strascichi e le eco di un apartheid mai domato.

Lo scorso 18 aprile Khayakazi, soprano di 29 anni, si è esibita all’Accademia di Francia – Villa Medici dopo aver lottato duramente per i suoi diritti, schiacciati dal colore della pelle, e aver intrapreso la strada della lirica che l’ha portata dritta all’Academy di Opera for Peace. A fondare l’associazione nel 2019 Julia Lagahuzere, donna dalla mente brillante con una passione e un passato alle spalle nel canto lirico. Dall’esperienza all’Opera di Parigi, dove ha lavorato come vicedirettore del casting, è germogliata in lei l’idea di aiutare tutti quei giovani di talento che, per svariati motivi, non hanno la possibilità di seguire i propri sogni. Proprio come Khayakazi o Forooz, giovane iraniana che è stata costretta a fuggire dal suo paese perché lì, le donne, non possono cantare.

Arrivare a ciò che rappresenta oggi Opera for Peace non è stato affatto semplice: trovare gli sponsor che credessero nel progetto, gli ambassador pronti a divulgare i messaggi, gli artisti di fama internazionale desiderosi di insegnare e condividere con gli altri le proprie tecniche. Senza dimenticare i due anni di buio per il Covid.

Trasformare il cambiamento in realtà

Oggi Opera for Peace è una realtà e l’Italia, insieme a Roma, è divenuta promotrice di un importante cambiamento a livello mondiale: grazie all’associazione e al sostegno del Gruppo Banca Europea per gli Investimenti (BEI), BNP Paribas, punta a dare una chance e un futuro a chi, per svariati motivi, ha avuto poche possibilità ma possiede grandi doti. Sono infatti ragazzi provenienti da aree di conflitto, estremamente povere o dove i governi hanno schiacciato i diritti civili e sociali. Paesi come Ucraina, Martinica, Sud Africa, Iran, Kosovo, Uzbekistan. E grazie alla musica hanno visto – e vissuto – il proprio riscatto sociale, economico e artistico.

Julia Lagahuzère, Direttrice Generale di Opera for Peace: “La terza edizione di Opera For Peace Academy ci offre lo spunto per trarre un primo bilancio di attività: siamo orgogliosi di aver dato vita a un network così speciale e a una famiglia di artisti così varia e professionale. Abbiamo supportato giovani talenti da tutto il mondo, molti dei quali non avrebbero avuto la chance di calcare i più importanti palcoscenici del mondo. In cambio chiediamo loro di essere fonti di inspirazione per le future generazioni. Questo ‘patto sociale’ è la nostra peculiarità e il cuore della nostra organizzazione.”

Come Banca dell’Unione europea, la BEI ha il privilegio e la responsabilità di guidare il cambiamento positivo nella società.  Sostenere la missione di Opera for Peace non solo favorisce lo sviluppo del talento e dell’arte, ma anche la costruzione di un mondo più inclusivo e solidaleTop of Form,” ha commentato Gelsomina Vigliotti, Vicepresidente BEI.

Opera for Peace: diritti in musica a Villa Medici
Un momento della serata a Villa Medici
copyright: Fabrizio Sansoni

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