Muore Jeffrey Dahmer, il cannibale di Milwaukee

Jeffrey Dahmer

Il 28 novembre del 1994 viene ucciso in carcere  Jeffrey Dahmer, uno dei serial killer più noti della storia  criminale

La storia criminale di Jeffrey Dahmer è una della più conosciute a causa della sue numerevoli vittime, ben 17, e per l’efferatezza delle uccisioni. Uccise dal 1978 al 1991, 17 uomini quasi tutti omosessuali, adescandoli in bar gay e invitandoli a casa. Quello che accadeva dopo era qualcosa che andava oltre la fantasia di un regista dell’orrore. Violentava le vittime ancora in vita, le uccideva, le riviolentava, le smembrava, conservando alcune parti e mangiando le altre. Successivamente si scoprì che compiva dei rudimentali esperimenti per trasformare gli uomini in zombie. Tutta la verità su Jeffrey Dahmer venne scoperta nel 1991, quando una delle sue vittime riuscì a fuggire e a convincere la polizia di Milwaukee ad andare nel’ appartamento di Dahmer, il quale non oppose nessuna resistenza nel momento dell’irruzione. Quello che si trovarono di fronte gli agenti fu sconvolgente. Corpi parzialmente sciolti nell’acido e parti umane sparse per la casa. Il mostro o il cannibale di Milwakee, come vennè ribattezzato Dahmer, non negò gli assassini, venne condannato all’ergastolo. La vicenda di Dahmer ha anche altri risvolti in ambito giudiziario, negli anni precedenti infatti era stato già condannato per violenze ma era riuscito a caversela con pene brevi e la condizionale. la sua vita terminò nel 1994 per mano di un detenuto schizofrenico che lo uccise con un bilanciere rubato dalla palestra. Anche Dahmer aveva ucciso in passato usando un bilanciere.

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