Il Giubileo sociale e l’inno alla libertà

Giubileo sociale

Si è aperto il 20 Dicembre 2015 il percorso giubilare sociale che è stato avviato grazie all’iniziativa del Pronto Intervento Disagio (Pid), resosi protagonista nel seguire i detenuti che escono dal carcere per andare a lavoro.

Secondo Eugenio De Crescenzo (AGCI, Associazione Generale Cooperative Italiane): “La prima porta sociale del giubileo per i romani si apre sulla libertà. Qualcuno di noi l’aveva persa, aveva allontanato da sé la fonte della propria individualità. Oggi la porta giusta si è aperta”.

Libertà, rischio, ma anche responsabilità e partecipazione; questi alcuni dei nodi centrali lasciati in eredità dal 2015, un anno che ha deciso di chiudersi all’insegna della solidarietà attraverso un programma di “Giubileo sociale“; il progetto vede in prima linea associazioni Onlus come il Forum Terzo Settore Lazio e il Pronto Intervento Disagio (Pid), che ha deciso di rendersi protagonista di una importante iniziativa, affiancando il carcere di Rebibbia e l’apertura della prima tra le 24 porte sociali previste dal programma del giubileo per i romani.

Il percorso giubilare sociale prevede l’azione e la stretta collaborazione di ben 42 associazioni: realtà estremamente diverse tra loro nell’ambito che riguarda il Terzo Settore, ma con il comune desiderio di voler creare una fitta rete che diventi strutturale all’interno della comunità romana e che lasci un segno indelebile. In questo clima di unione è stato possibile formare diversi distaccamenti (almeno due per municipio) ognuno dei quali offrirà sostegno e servizi a detenuti, donne in difficoltà, migranti, anziani e giovani a rischio.

Il manifesto creato dal coordinamento a Luglio “ci prendiamo cura della nostra città” vuole essere emblema di un impegno che deve necessariamente stimolare gli stessi cittadini ad abbandonare ogni atteggiamento difensivo, subalterno se non nel caso estremo, passivo.

I presidi, coaudivati da ogni porta sociale della città (24 in tutto) perciò vogliono farsi simboli delle troppe fragilità che affliggono la società, oltre che fornire delle risposte a una comunità dilaniata  dalle incertezze provocate da un’aridità puramente contemporanea; non più chiusura e rassegnazione, quindi, ma attivazione e ricostruzione.

Il Giubileo sociale ha inizio il 20 Dicembre 2015 con un vero e proprio inno alla libertà grazie alla storia di Francesco, la quale rappresenta un cammino di redenzione attraverso l’apertura delle porte del carcere di Rebibbia e l’attività di volontariato presso il mercato San Teodoro di Roma.

Ogni Domenica alle otto Francesco arriva al mercato San Teodoro e si presta alla vendita di prodotti da forno realizzati dalla collaborazione tra rifugiati politici e detenuti, presso il banco della cooperativa sociale Pid Onlus, che ha seguito e continua a seguire il suo percorso di inclusione dentro e fuori dal carcere.

Quella del 20 Dicembre è una domenica particolare: Francesco viene infatti accolto da una rappresentanza del Giubileo per i romani in uno scenario prenatalizio decisamente festoso; Francesco ha un’espressione serena sul volto e rivela “Oggi confrontandomi con altre realtà difficili intorno a me, mi sento libero, sono un uomo sereno”.

La storia di Francesco è quella di un’intera comunità: dall’io si passa al “noi”, il percorso solitario si trasforma in un percorso unico, gli sbagli e le responsabilità diventano collettivi così come la definitiva rinascita.

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