La settimana politica e dintorni

Una settimana di Italia, tra fatti e incoerenti teatrini di una politichetta sterile che, nonostante una crisi rientrata, quasi fosse stata orchestrata da un regista autolesionista, balla sulle macerie del Paese, pensando alle prossime tornate elettorali; “italiani, votate “Antonio la Trippa”. Se il Paese versa in uno scandaloso, quanto mai vergognoso, stato di arretratezza la colpa è (sempre)… del governo precedente.

Gli Highlights della settimana trascorsa, ben conditi dalle notizie sul maltempo, che offrono sempre un poco di colore, nonostante il cielo nero, mostrano la tragicommedia all’italiana girata tra le fila del Pdl. “Mi sono sentita umiliata(…)”, è stata la singhiozzante dichiarazione di madam Biancofiore , (l’unica) trombata, sotto gli occhi del Cavaliere, dal presidente del Consiglio Letta.

Una dèfaillance comprensibile per Berlusconi che, poverino, oltre a dover selezionare le richieste di lavoro come ragazzo alla pari nel campo del sociale, è impegnato a leggere tra le righe le dichiarazioni dei suoi.

Tra falchi sbeccati e colombe spennate, in ballo c’è la leadership del partito. Letta e Alfano si fanno l’occhietto, salvo poi il botta e risposta sul futuro del centrodestra. Se il premier si affretta ad archiviare il ventennio di Berlusconi, Angelino lo bacchetta: “Non interferite in vita politica del movimento, Berlusconi è il leader”.

Il Re è morto, evviva il Re”. In casa Pdl c’è molto da fare. C’è chi vuole cambiare tutto il mobilio e dare una bella imbiancata alle pareti. E se Alfano tenta di “riconciliare” Falchi, lealisti e Alfaniani, con un bel turn over di incarichi di partito, per tutta risposta incassa un bel due di picche proprio da Raffaele Fitto, che non ne vuol sapere di prendere il posto di Brunetta. Non abbassandosi a tanto, Fitto mostra quanto il braccio di ferro della riconciliazione sia complesso. Il leader dei lealisti è più interessato all’intera posta in gioco. E infatti, nelle sue intenzioni, come emerso dall’ultimo incontro con Berlusconi, c’è sempre la necessità di un Congresso.

Anche a sinistra, come è consuetudine ormai da tempo, rispunta il Fonzie Fiorentino in bicicletta. Anela la leadership del Pd e ha studiato bene, “sui libri di scuola”, il berlusconismo. Matteo Renzi è sempre lì, Letta lo sa bene: “Non parteggerò per nessuno”, ha affermato il premier, ammettendo tuttavia che Renzi ha dimostrato buon senso nei giorni della crisi di governo: “Renzi ed io abbiamo caratteristiche diverse – conclude – , ma abbiamo imparato che abbiamo sulle nostre spalle una responsabilità che va oltre le differenze caratteriali”. Ma va là, burlone. Fai attenzione, che a fare gli scherzi i toscani son più bravi.

Scherzi a parte, questa è stata la settimana del famigerato cuneo fiscale. “Nel 2014 – ha detto Letta – i lavoratori italiani (i superstiti, ndr.) avranno un beneficio in busta paga”. Secondo le prime stime il “malloppo” si attesterebbe attorno ai 250 euro. L’anno. E in una unica tranche a giugno; ci esce un “vacanzone”. Una manovra che il premier ha orgogliosamente definito “il cuore della legge di stabilità”. Ma stabilità di chi?

Intanto, il Governo è brutto e cattivo, e sapete perché? Perché ha deciso di eliminare anche la seconda rata sulla prima casa. Mentre gli italiani accendono un cero alla Madonna, dal Campidoglio si sentono urla di disperazione. Chi è? È Ignazio Marino, da settimane in preda al panico per il buco di 899 mln di euro nella Capitale. Marino, che aveva giurato di non volere aumentare le tasse, meditava da qualche tempo l’aumento della rata Imu per i cittadini di Roma, un affare da circa 140 mln di euro. Promesse da Marinaio. I romani gongolano. Caro Marino, mi raccomando, ricordati il sale, quello grosso, grosso, non fino.

L’allerta dei cittadini resta comunque ai massimi livelli. La “coperta”, mai come in questi anni, si è ristretta e, quindi, quello che il governo non rastrellerà dall’Iva e dall’Imu arriverà da qualche altra parte. Ad esempio, le accise sulla benzina sono sempre in agguato.

Più che una “manovrina” da 1,6 mld di euro, provenienti dai tagli ai Ministeri e dai trasferimenti agli Enti locali, serve una vera manovra di ristrutturazione, si ma di uno Stato sociale che si liberi dal giogo dei bankster.

C’è stata poi la tragedia di Lampedusa a segnare la settimana. Finalmente l’Europa si è accorta di un problema che non può essere soltanto italiano. Finalmente si metterà mano alla Bossi-Fini. Finalmente il ministro Kyenge ha promesso che ci saranno molti cambiamenti. Finalmente il reato di immigrazione clandestina è stato cancellato. E, finalmente l’on. Gennaro Migliore, presidente dei deputati di Sel, potrà smettere di piangere. Migliore, ha mostrato tutta la sua commozione, lunedì sera, nel salotto di Bruno Vespa, in un vivace dibattito con Schifani (capogruppo Pdl al Senato) sulle vittime di Lampedusa, prima, però, si parlava di Berlusconi. Va là, maligni, cosa andate a pensare.

Basta, parlare di Berlusconi. Silvio è stato al centro dell’attenzione anche per tutta la querelle che si è sviluppata sulla questione delle carceri italiane. Un argomento, poliedrico, quello delle carceri che ha visto entrare solo di striscio il nome di Berlusconi nella questione, d’altronde lui si è già espresso per i servizi sociali. Anti-berlusconiani, state tranquilli, lo dice il ministro della Giustizia Cancellieri: “l’amnistia o l’indulto non riguarderanno Silvio Berlusconi”.

Del j’accuse di Grillo al capo dello Stato, invece, che ne parliamo a fare. Beppe Grillo, ormai, ha rotto le scatole, anche ai suoi. A Grillo, non è rimasto altro che alzarsi una mattina e attaccarsi da solo. Andiamo avanti, poco costruttivo.

Doveva rimanere a terra e, invece, ancora una volta sembra che la compagnia Alitalia spiccherà il volo. C’è chi l’avrebbe lasciata volentieri andare in frantumi, in Francia. Air France sembrava l’unico possibile partner internazionale. Invece, ecco arrivare la comunicazione più veloce che alle Poste abbiamo mai recapitato. L’ad Massimo Sarmi ha tenuto a precisare che l’investimento non utilizzerà risorse provenienti da conti correnti postali, Buoni e Libretti Postali. “Le risorse – ha detto Sarmi –  saranno reperite esclusivamente dalla liquidità disponibile di Poste”.

Con questo è tutto arrivederci a venerdì prossimo

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