Jimmi Ghione per l’ambiente: “non svendiamo l’isola di Budelli”

Non svendiamo l’isola di Budelli. Facciamo sì che diventi un bene comune. Con questo appello la Fondazione Univerde ha convocato una conferenza stampa presso la Sala Esposizioni del Sardegna Store, in collaborazione con l’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena per rendere nota la vicenda riguardante una delle isole più belle della Sardegna, venduta di recente all’asta a un banchiere neozelandese per meno di tre milioni di euro.

Una svendita vera e propria che ha spinto la Fondazione Univerde a lanciare una petizione on line sulla piattaforma Change.org per far sì che il Parco della Maddalena eserciti il diritto di prelazione e acquisti allo stesso prezzo l’isola, rendendola un bene pubblico. Un’iniziativa che ha subito ricevuto la piena adesione da parte del Parco che si è detto da subito disposto all’acquisto e che adesso spinge affinché lo Stato intervenga con i fondi necessari.

“L’Isola era di proprietà di una società immobiliare con sede a Lugano che ha attraversato un periodo di forte crisi e ha dovuto affrontare un’asta fallimentare” ha spiegato Giuseppe Bonanno, Presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago della Maddalena “Proprio nell’ambito dell’asta si è presentato il neozelandese che ha acquistato l’Isola per 2 milioni 940 mila euro: una sciocchezza rispetto al valore ambientale dell’Isola. Quella che vogliamo portare avanti è una battaglia civile perché un bene di questo tipo deve essere dello Stato, in modo da garantire la  giusta tutela senza tornaconti economici e la giusta valorizzazione. Noi come Ente Parco possiamo esercitare il diritto di prelazione previsto dalla legge entro tre mesi dalla notifica dell’avvenuta vendita. I bilanci dei Parchi, com’è noto, sono ridotti all’osso, per cui per esercitare questo diritto abbiamo bisogno di fondi e chiediamo per questo alla politica di aiutarci per far sì che l’Isola rientri tra le proprietà del Parco e, quindi, dell’Italia”.

budelli 1Sono già 56.000 le firme raccolte per la petizione, che testimonia il forte interesse degli italiani verso una vicenda che, è bene ricordarlo, non ha avuto alcuna risonanza da parte dei media. “Devo dire che è andata molto bene” ha dichiarato Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione Univerde “Migliaia di persone hanno firmato su un tema che non è purtroppo di grande attualità. Nessuno parla dell’importanza di salvare un bene italiano: vendere l’isola della spiaggia rosa a una cifra irrisoria che equivale al prezzo di un appartamento in Costa Smeralda è davvero una svendita. Il Presidente del Parco oggi ha dichiarato la disponibilità ad esercitare la prelazione entro l’8 di gennaio, ora dobbiamo aiutarlo a ottenere i fondi necessari e quindi ho chiesto ai parlamentari di tutti i partiti di presentare degli emendamenti alla Legge di Stabilità. È vero che ci troviamo in un momento di crisi, ma un simbolo del nostro paese va acquisito come bene comune”. Da Sinistra Ecologia e Libertà sono giunte le prime adesioni alle richieste dell’ex Ministro dell’Ambiente, ma aperture arrivano anche da PD e PDL. Intanto la petizione sarà rilanciata da Change.org con l’obiettivo di raggiungere le 100.000 firme. Sostegno pieno all’iniziativa è giunto da Jimmy Ghione, volto noto di Striscia la Notizia e da sempre sensibile ai temi ambientali: “Io sono in pratica mezzo sardo, mia madre vive lì, per cui tre o quattro mesi l’anno io li passo in Sardegna e l’Isola di Budelli è un posto straordinario ed è giusto che rimanga in Italia. Siamo arrivati a 56.000 firme per cui vuol dire che tanta gente ha capito l’importanza della vicenda. Lo Stato deve intervenire, credo che tre milioni di euro siano un piccolo sforzo per mantenere una perla come Budelli”.

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