Il giorno di Asia Argento a Cannes. L’attrice e ormai regista italiana arriva al festival con Incompresa.
Esordisco col botto. Avevo promesso di spendere dù spicci di corrente per parlare degli italiani/e in concorso.
A me Incompresa di Asia Argento piace(rebbe), è pop e vintage al punto giusto da candidare la regista a essere la Sofia Coppola nostrana. E finisco così, che per parlar bene di un film non c’è poi molto da aggiungere se non quello di andarlo a vedere, in effetti.
Anche del duo Rohrwacher non posso che dir bene. M’era già piaciuto Corpo celeste, col plauso del mio amico Dottò e che vidi con Anto in una sera afosa nelle meravigliose notti di cinema a piazza Vittorio. Questo Le meraviglie promette molto bene e secondo me è anche un tantino autobiografico, non a caso qui Alice dirige e Alba recita. Staremo a vedere. Io se fossi in conferenza stampa la domanda la farei.
-Scusa Alice, il film è lievemente autobiografico?
-Da cosa lo deduci? E comunque no, non lo è.
-Perdonami, torno sul divano a crogiolarmi con 2048
-Ecco, bravo, fai una cosa buona, và …
In ogni caso la notizia più interessante del festival, a parer mio, è quella del tizio che, con audacia, ha infilato la testa per scrutare la biancheria intima di miss Ugly Betty. Un mito. Era dai tempi di mio nonno che nessuno provava a sbirciare le mutandine di una donna mettendosi a testa in giù. Un gesto vintage, un gesto in via d’estinzione in quest’epoca da ipertrofia pornografica. Rock’n’roll.