The Horrors. Abbattiamo i nostri pregiudizi

Luminous è l’ultimo lavoro degli Horrors. Un misto di psichedelica, krautrock, dream pop ed elettronica che confermano il quintetto fra le band di punta della scena rock britannica.

A volte il percorso artistico di un musicista ti spiazza.

Vi immaginate Laura Pausini alle prese con disco strumentale?

O Gigi D’Alessio prodotto da Four Tet?

O i Modà che… No, i Modà non riesco proprio ad immaginarmeli.

Ecco, quando ascoltai per la prima volta “Sheena is a Parasite” degli Horrors nel 2006 non avrei mai immaginato come sarebbe evoluta la loro carriera.

Il quintetto di Southend-on-Sea capeggiato dal frontman Faris Badwan esordisce con l’omonimo EP 8 anni fa. La rivista NME li sbatte in copertina e il quintetto si trova immediatamente sotto le luci della ribalta. “Sheena is a Parasite” è una sferzata di chitarre garage punk della durata di un minuto e mezzo e il suo video viene diretto da un pazzoide di nome Chris Cunningham (il regista di molti video di Aphex Twin, date un occhio a “Windowlicker”). La band attrae le attenzioni degli addetti ai lavori e del pubblico anche e soprattutto per il look molto dark e molto gotico che all’epoca strideva con le magliette fluo della neonata scena New Rave. Personalmente al loro esordio non ho amato ne la musica ne il look degli Horrors. Anzi mi stavano cordialmente antipatici. Tre anni dopo il video di “Who Can Say”, singolo tratto dal secondo disco “Primary Colours”, diede una grossa scossa ai miei pregiudizi. Un Faris in giacca bianca su camicia e pantalone nero cantava il suo amore finito su chitarre distorte in pieno stile revival-shoegaze. Non ci credevo, chi l’avrebbe mai detto? Era iniziato un percorso nuovo caratterizzato da sperimentazione, psichedelia, sintetizzatori, chitarre. Il terzo disco “Skying” pubblicato nel 2011 è un gioiellino e il brano “Still Life” e il suo video sono davvero dei capolavori.

The Horrors - Luminous2014, tre anni dopo, esce “Luminous”. 15 mesi di lavoro rinchiusi nel loro studio. Prodotto dagli stessi Horrors e da Paul Epworth (un tizio molto figo, già produttore ad esempio di Adele). 10 tracce per circa 50 minuti di psichedelica, krautrock, dream pop ed elettronica che confermano il quintetto fra le band di punta della scena rock britannica. Il primo singolo estratto “I See You” è un viaggio elettronico di 7 minuti che con i suoi arpeggi di synth ti porta diritto nello spazio. “Chasing Shadows” apre il disco e con i suoi quasi tre minuti di intro di percussioni e noise mette subito le cose in chiaro su quello che ci si deve aspettare dal resto dell’album. “So You Know” e il suo dream pop, “Falling Star” e i suoi riff di chitarra, “Change Your Mind” e le sue atmosfere oniriche, sono gli altri episodi luminosi di “Luminous”. “Sleepwalk” chiude il disco, ricorda i sempre amati Simple Minds ed è la mia traccia preferita.

Credo che questo sia il punto più alto della loro carriera ma, visto che con loro già in passato non c’avevo preso, sarò molto contento in futuro di essere nuovamente smentito.

Voto: 7.5/10

Tracklist

 1. Chasing Shadows

2. First Day of Spring

3. So Now You Know

4. In and Out of Sight

5. Jealous Sun

6. Falling Star

7. I See You

8. Change Your Mind

9. Mine and Yours

10. Sleepwalk

 

 

 

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