This is Food: obiettivo raggiunto

L’ambizioso obiettivo di poter far esclamare ai suoi ospiti: This is Food! [Questo è cibo!, ndr] è stato raggiunto.

L’anima della cucina italiana, ma soprattutto romana, edulcorata da stelline, gamberini o mestolini, dei blasonati chef, è andata in scena alle Officine Farneto.

Nel corso del weekend sono state presentate 16 tra le realtà romane più emergenti nell’ambito della gastronomia metropolitana, all’interno del progetto di urban pop cuisine, insieme all’organizzazione di tre workshop a cura di importanti bistrot romani, due corsi di cucina per aspiranti piccoli chef all’interno della Kids Area, ed infine tantissima musica, grazie all’accompagnamento di dieci DJs.

La ghiotta occasione ci ha offerto l’opportunità di testare personalmente i sapori della cucina romana e internazionale re-inventati grazie all’innovazione dei suoi chef, che hanno saputo mantenere ben saldi i valori della cucina tradizionale.

Nel grande patio delle Officine Farneto sono stati allestiti i “guru” della street food.

 

L’Ape di Romeo Chef & Baker ha presentato le sue prelibatezze, ovvero il mitico hotdog da “strada” e in più ha presentato  una novità assoluta: Romeo Fish & Chips, firmata dalla chef Cristina Bowerman con la collaborazione di Fabio Spada, Alessandro e Pierluigi Roscioli.

Sempre sulle quattro ruote, in stile anni’50, e nel rispetto della vera streetfood c’era l’Ape di Fantastick dove poter assaggiare il gelato a stecco artigianale. Il gelato a stecco rientra nell’immaginario collettivo a quegli anni dell’Italia in pieno boom economico, la Dolce Vita romana, ed anche i gusti rispecchiano il classico della tradizione: dal cioccolato e pistacchio, alla crema della nonna, ma ciò che più ci ha sorpreso è stato il “cannolo siciliano in stecco” con ricotta dell’agro pontino romano. Che dire? Fantastic(k)!

this is food - fantastick

Tra i più attesi non potevano mancare Arcangelo Dandini e Lorenzo D’Ettorre con il loro Supplizio, che dagli sguardi dei degustatori apparivano molto “sofferenti”. I suoi ideatori hanno voluto restituire nobiltà ai cibi semplici e popolari della tradizione culinaria rinascimentale di Roma, esprimendosi attraverso l’alta qualità delle materie prime, come il riso che è invecchiato almeno un anno per tenere a lungo la cottura e assorbire meglio il condimento.

 

Tra i nuovi format di streetfood che coniuga perfettamente l’innovazione con la tradizione vi era Ciao Checca presentando il loro piatto forte: pasta alla checca servita in bicchieroni di carta e da mangiarsi rigorosamente con il cucchiaio. Gli ingredienti speciali sono la genuinità del pomodoro, mozzarella e basilico, che condiscono la pasta Rummo, uniti ad un ingrediente segreto: l’intimità della cucina casalinga frutto dell’esperienza della tradizione famigliare.

 

Tra le altre realtà importanti presentate e che non potevano mancare ci sono state la trattoria trasteverina Zoc, che ha fatto sognare le terre lontane d’oriente con le sue spezie, e la giovane osteria di ostiense Osteria Mavi. Tra i più rinomati non potevano mancare La Portineria, Haus Garten, La Santeria, Fish Market, Aromaticus, Bancovino, Quarto. Gli “abbeveraggi” sono stati affidati alla Cantina Ripagrande di Trastevere.

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