In mostra fino al 9 luglio, la personale dell’artista-orafo Danilo Giannoni propone una reinterpretazione originale dell’antichissima arte Ebru. Un’indagine che ci conduce ai primordi della vita, quando la materia era Caos liquido
Lungo la Via della Seta, in quella parte del mondo dove tuttora si tramandano tradizioni dal sapore millenario, esiste ancora oggi una tecnica pittorica che lascia estasiati, che annichilisce e sgomenta: l’Ebru. Una tecnica figurativa che, affidandosi completamente all’elemento alchemico dell’acqua, sprigiona tutta la potenza policromatica della tela grazie al fattore della “casualità”. Le tele rettangolari e rotonde (queste ultime sicuramente più efficaci) spingono l’osservatore a una ricerca introspettiva del proprio Essere, a compiere un salto nella voragine della conoscenza risalendo indietro nel tempo fino ai primordi della vita, quando la materia era impalpabile e il cosmo caos liquido.
E proprio Caos Liquido è il nome della mostra di Danilo Giannoni che trova la sua naturale collocazione nei freschi e colorati spazi de Il Margutta RistorArte. Lo storico ristorante romano è guidato con stile ed eleganza da Tina Vannini, che ha fatto della cultura “verde” del cibo il suo vessillo. Nella gourmet-gallery è possibile ammirare, fino al 9 luglio, le 25 opere che riproducono, in modo originale e innovativo, quest’antica arte con la quale l’artista è venuto in contatto in Turchia.
L’origine del nome Ebru, in persiano ebri significa nuvoloso, allude poeticamente alla sua mutevolezza e labilità poiché, come una nuvola o un insieme di nubi, ogni quadro è unico e irripetibile.
Danilo Giannoni va però oltre, compie un passo successivo e importante: vuole indagare la soggettività affidandosi alla cultura primitiva, ai primordi del mondo, quando tutto era caos e nulla preordinato e imposto. Così nelle sue tele emerge un caleidoscopio di colori e di emozioni. Colori che danzano soavemente, soggetti fluidi impressi per sempre, pennellate che sembrano infuocate, fiumi che sembrano rompere gli argini: soggetti in movimento che conquistano l’eternità, rabbia che diventa pace e silenzio.
Partendo da una vasca piena di acqua e colore, Danilo Giannoni scrive, disegna, definisce linee e forme dipingendo in una grande massa di liquido. Il colore diventa fluido, permettendo la creazione di macchie, venature, onde, profili, sagome, che diventano tutto e niente, che ipnotizzano ma rilassano, creando una serie di emozioni contrastanti che colpiscono grazie al loro ordinato caos multicolore.