Le scarpe sono un accessorio fondamentale per il mondo femminile, ma quali sono le scarpe che hanno fatto la storia? Quali i pezzi indimenticabili da tenere sempre “a portata di scarpiera”?
La stessa Luciana Littizzetto sosteneva : “Ma quali rose rosse, ma quali bouquet di mammole?! Date retta a me: mazzi di scarpe. Questo è il desiderio inconfessabile di ogni femmina!”
E non neghiamolo, avere montagne di scarpe a casa è un vezzo della maggioranza delle donne.
Per questo abbiamo deciso di fare una carrellata dei “must have”, di quelle calzature che non solo sono sopravvissute allo scorrere del tempo, ma che hanno segnato anche il cambiamento di modi e abitudini nel mondo femminile.
Le Chuck Taylor All star di Converse, 1932.
Ebbene sì, queste scarpe esistono da molti anni e hanno avuto un successo altalenante nel corso del tempo, fino a diventare l’ oggetto desiderabile e immancabile per ogni amante di calzature. Tela in gomma (super sottile), taglio inconfondibile con marchio stellato alla caviglia. Prendono il nome del giocatore di basket Chuck Taylor, che nel 1932 divenne testimonial delle All Star.
Chi non ama questo capo?
Sandali Rainbow di Salvatore Ferragamo, 1938.
Il nome parla chiaro, questi sandali in suola di sughero sono realizzati con una moltitudine di colori e con inserti in pelle dorata. La scarpa fu creata da Salvatore Ferragamo negli anni ’30 appositamente per un’attrice che aveva girato il famoso film “Il mago di Oz”. Parliamo di Judy Garland, signori e signore.
Questa calzature, nonostante il passare del tempo, sono ancora super richieste.
Desert Boots di Clarks, 1950.
I desert books furono creati da Nathan Clark negli anni 50 prendendo spunto da calzature che si vendevano nei bazar egiziani. Prima erano scarpe ufficiali per i soldati dell’esercito ormai fuori servizio, ora sono diventate delle scarpe unisex molto versatili.
Mocassini con morsetto di Gucci, 1953
Li abbiamo amati questi mocassini e soprattutto ne abbiamo viste moltissime di imitazioni a riguardo. Dobbiamo ringraziare per la nascita di questo accessorio Aldo Gucci che, nel 1953, decise di introdurre nella linea di pelletteria anche le calzature (attenzione il simbolo iconico del morso doveva comparire anche qui!). Oggi Alessandro De Michele (il nuovo direttore creativo di Gucci) ha deciso di modernizzarle chiamandole Joordan o Brixtol (queste sono delle slippers, ovvero delle scarpe basse provviste di linguetta e di tacchetto di 2,3 cm, ornate di piume e pelliccetta).
Le ballerine Cendrillon di Repetto, 1956
Ballerine comode per i retroscena e per le danze sfrenate degli anni ’60. Le originali erano rosse laccate, indossate da Brigitte Bardot. Sono realizzate con la tecnica della cucitura a rovescio e ora sono disponibili in moltissimi colori.
Le sling-back bicolore di Chanel, 1957.
Coco la sapeva lunga e anche la creazione di questa iconica scarpa ne è la dimostrazione. Il doppio colore beige e nero ha una funzione estetica ben precisa: il beige allunga la gamba e la punta nera accorcia il piede. Ora, il direttore creativo di Chanel, Karl Lagerfeld ha re-inventato la scarpa in molti modi e questa rimane sempre un accessorio inimitabile per gli amanti della moda.
Dr Martens, 1960
Il loro vero nome (almeno quello di registrazione del marchio) è 1960, proprio perché fu la data in cui vennero messe sul mercato. Ma sono conosciute come Dr Martens, Doctors, Doc, o DM’s. Erano gli anfibi prediletti dagli operai, ma anche dalle sottoculture come quella punk e gotich. Ora le vediamo indossare quasi tutte le ragazze.
Le espadrillas con zeppa di Castañer, anni ’70.
Negli anni Settanta il laboratorio spagnolo Castañer (nato nel 1927) insieme a Yves Saint Laurent crea le prime espadrillas con zeppa. Oggi, dopo oltre 90 anni, le mitiche espadrillas sono ancora prodotte artigianalmente e con materiali naturali.
Le Stan Smith di Adidas Originals, 1971
Furono create per la stella del tennis Stan Smith. Sono sneakers in pelle traforata e dalle linee molto pulite. Sono tutt’ora un oggetto desiderato da star e fashioniste.
Pirate Boots di Vivienne Westwood, 1981
Discutibili sicuramente, ma la regina del punk Vivienne Westwood non poteva che ideare degli stivali simili con flat e cinghie. Come si può vedere questi stivali sono amatissimi dalle star.
Tabi, Maison Margiela 1988
Anche in questo caso, le Tabi di Maison Margiela sono scarpe che hanno fatto discutere fin dal loro debutto. Ma il detto dice “l’importante è che se ne parli” ed è subito successo! La pietra dello scandalo per queste calzature è la divisione tra l’alluce e il resto delle dita del piede che ricorda vagamente uno zoccolo di animale. Possono effettivamente non piacere a tutti, ma rimangono comunque scarpe iconiche.
I cuissardes 5050 di Stuart Weitzman.
Gli iconici stivali 5050 sono immediatamente riconoscibili grazie alla voluta asimmetria che li caratterizza: il gambale è diviso a metà (da qui il nome 5050), la parte anteriore arriva appena sopra il ginocchio, mentre quella posteriore – in tessuto stretch – è leggermente più bassa, garantendo comfort e fit perfetto. Sono sensuali e comodi allo stesso tempo.
Le Pigalle di Christian Louboutin, 2004
C’è bisogno di spiegazioni qui? La décolleté più famosa degli ultimi anni è il desiderio di ogni donna: tacco vertigionoso, in pelle laccata e iconica suola rossa.
Le Hangisi di Manolo Blahnik, 2008
Le scarpe preferite da Carrie Bradshaw in Sex and The City hanno conquistato tutto il mondo. Il designer si è ispirato alle calzature di Napoleone I, Giuseppina e Paolina Bonaparte e ne è venuto fuori un capolavoro.
Le Rockstud di Valentino, 2010
Questa scarpe sono le preferite delle fashion blogger. Sono state create dalla direzione creativa di Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli. Trattasi di una décolleté a punta con cinturini e profili ornati di borchie. Sono state realizzare sia con tacco alto che medio. Super femminili e con il giusto tocco rock.
Le ballerine di Miu Miu, 2015
Dopo la passerella Primavera/Estate 2016, fanno la loro prima comparsa le ballerine con lacci e nastri da allacciare alla caviglia, ovviamente firmate Miu Miu. In breve tempo questo modello è diventato un cult, anche per la possibilità di avere queste ballerine in una vasta variante di colori.
Quante di voi lettrici hanno almeno un paio di scarpe qui elencate?
E quante ne vorreste ancora avere?
Forse aveva ragione la Lettizzetto.. “mazzi di scarpe” a non finire.