Leadership e giovani: connubio vincente!

Leadership e giovani: connubio vincente!

La leadership è tra le le competenze più richieste negli annunci di lavoro. Chi sono oggi i giovani leader? Quali le loro skill?

Leadership e giovani sono temi che vengono spesso trattati insieme tanto che, in un articolo della rivista Forbes, sono stati indicati i 100 under 30 di talento e leader del futuro. A rappresentare l’Italia nella copertina del marzo scorso è stata Camilla Colucci, co-fondatrice di Circularity, piattaforma che favorisce l’economia circolare mettendo in rete le imprese.

In questo elenco c’è anche la diciottenne Arianna Pozzi, founder della startup Gaia My Friend. Impresa nata dall’idea di unire consigli di moda ai principi dell’intelligenza emozionale.

Ma gli esempi di leadership giovanile non finiscono qui. Un altro proviene direttamente dalle Nazioni Unite.

Il 21 settembre sono stati infatti pubblicati i nomi dei 17 Giovani Leader per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). Ragazze e ragazzi che provengono da Stati Uniti, India, Zimbabwe, Brasile, Turchia. Giovani con esperienze che vanno dall’imprenditoria sociale all’attivismo civile e ambientale, passando per le paralimpiadi e fino ad arrivare alla passione per lo spazio.

Giovani che hanno successo e che stanno cambiando il mondo.

Ma quali caratteri hanno o dovrebbero avere i giovani leader?

Leadership giovanile: alcuni caratteri distintivi e come svilupparla

Navigando in rete non mancano manuali e sezioni di riviste dedicate agli “stili” di leadership. 

L’enciclopedia Treccani definisce la leadership come “funzione e attività di guida” e come “potere d’influenza riconosciuto al membro di un gruppo, capace di condizionare le decisioni degli appartenenti”.

In un articolo, AIESEC Italia – ente internazionale che mira a formare giovani leader – ha elencato una serie di elementi per sviluppare al meglio le doti di leadership.

Ecco i suggerimenti:

  • dare una comunicazione diretta, chiara e fluida, usando canali aperti e organizzati;
  • incoraggiare e correggere le attività svolte con feedback periodici;
  • ampio coinvolgimento nel lavoro quotidiano, per sperimentare nuovi compiti e competenze e accrescere il senso di responsabilità condivisa;
  • creare un ambiente di lavoro dinamico e divertente.

Tra i fattori chiave della leadership giovanile vi è la capacità di guidare un sogno, dandogli forma con azioni concrete. Occorre saper ispirare e motivare il gruppo, facendo emergere i talenti di tutti. 

Altre doti essenziali sono l’ascolto e il supporto degli altri. I giovani hanno voglia di partecipare e di fare proposte. Per questo è importante dare libero spazio a nuove idee e progetti. Perché prima di un leader, esiste un team di persone, senza il quale non è possibile  raggiungere alcun obiettivo. E senza l’esperienza di fare team non si matura veramente.

Altrettanto fondamentale è il saper gestire in modo consapevole le proprie emozioni e quelle altrui. E dare spazio all’errore: sbagliare è sempre sinonimo di crescita.

Concetti che si possono applicare in molti ambiti, come ad esempio quello del terzo settore.

Come e dove nascono le leadership giovanili?

La leadership non è una dote innata. Nasce e cresce a seconda dei contesti in cui ognuno vive e si forma. E questo vale ancora di più per i giovani, che modellano il proprio “stile” di leadership anche in base agli esempi che hanno ogni giorno.

Leadership e giovani: connubio vincente!

 

In quali posti è possibile far crescere le doti di leadership per un giovane?

Sicuramente stare a casa, da soli, a guardare lo schermo di uno smartphone, non contribuisce ad accrescere in alcun modo le doti di leadership. Elemento centrale è la componente relazionale, è il confrontarsi con gli altri per comprendere limiti e potenzialità proprie.

Queste doti possono essere apprese in diversi contesti. 

In un ambiente formale lo si può mettere in pratica come persona che guida i lavori di gruppo con i propri compagni di scuola o colleghi universitari. In questo tipo di contesti è anche possibile sperimentare il modello di mentoring che si può intravedere, per esempio, nelle dinamiche tra studenti e professori. E che spesso può costituire un’ottima esperienza di leadership da cui prendere ispirazione.

È più facile che queste doti si formino in ambienti informali, come lo possono essere le associazioni studentesche, culturali e negli sport di squadra. Sono molte le occasioni nelle quali si richiede spirito di iniziativa e intraprendenza, per esempio nel fare rappresentanza studentesca, nell’organizzare manifestazioni, eventi culturali, sit-in. O ancora nel guidare la propria squadra durante una partita. 

Non di rado queste esperienze costituiscono un ottimo elemento anche in sede di valutazione del proprio CV. 

Leadership giovanile e network

Altra parola che va di pari passo con il concetto di leadership è network, ossia la capacità di mantenere delle relazioni solide con le persone

Fare network permette di avere relazioni positive con altre persone oltre ad essere il fattore che permette di:

  • far nascere nuove idee e progetti;
  • apprendere nuove esperienze;
  • uscire dalla propria comfort zone
  • creare solide basi per costruire il proprio percorso di vita e professionale.

Per essere dei buoni leader quindi occorre anche avere dei buoni esempi da seguire

Creare relazioni stabili con gruppi di lavoro già costituiti è un buon punto di partenza per vedere buone pratiche da replicare o per trovare una propria strada per sperimentare il proprio ruolo di leadership.

Per generare cambiamento non bastiamo da soli. Serve abbandonare le nostre sicurezze e aprirci agli altri. Per diventare migliori.

 

A cura di Samuele Canu

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